Ormai è chiaro che le denunce di Enrico Rizzi non hanno fine. Il noto animalista, infatti, ha annunciato una denuncia per abuso d’ufficio nei confronti di un capo-pattuglia che martedì ha diffidato Rizzi da fare le riprese.
Il caso è sicuramente associabile a quanto è avvenuto sabato scorso quando Enrico Rizzi, dopo una segnalazione, aveva denunciato la presenza di un cane legato ad un albero e in cattive condizioni di salute in un’abitazione nella località di Fulgatore. Con l’aiuto dei vigili urbani e la presenza dell’Avvocato Alessio Cugini, Enrico Rizzi ha effettuato un controllo accanto al suo operatore video che, munito di telecamera, stava effettuando una diretta nel profilo Facebook dell’animalista.
Diretta che, però, non è stata ben accolta dai proprietari della casa che, dopo essersi lamentati per le riprese video ed aver richiesto più volte lo spegnimento della camera, si sono scagliati fisicamente contro l’operatore e, di conseguenza, contro Rizzi e l’Avvocato Cugini – che hanno ricevuto alcuni giorni di prognosi –.
La donna, diventata vittima di offese e insulti nelle ore successive, aveva poi rilasciato una dichiarazione in un gruppo Facebook con delle versioni dei fatti ben diverse da quelle dell’animalista.
Martedì, poi, in una diretta Facebook sulla sua pagina ufficiale di Enrico Rizzi annunciava che nella località di Marausa si presentava una situazione simile a quella di Fulgatore – un cane legato in un albero da anni in un’abitazione abbandonata – ma, questa volta, l’animalista è stato intimato a non fare riprese video, registrazioni audio e dirette online su Facebook.
Ma Enrico Rizzi non ci sta. E, infatti, ha continuato a riprendere la scena attraverso un muretto e fuori dall’abitazione. Infine ieri, nella solita diretta quotidiana, ha annunciato la scelta di tutelarsi e, quindi, di denunciare il poliziotto che ha violato i diritti di colui che ormai è un influencer a tutti gli effetti.
«Se c’è qualcuno – ha dichiarato l’animalista nella sua diretta quotidiana – che tenta di abusare dei propri compiti, doveri e diritti con me non va avanti. È un comportamento gravissimo».
