“Detti e stradetti”, modi di dire trapanesi: «Va sucati un pruno!»

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
20 Febbraio 2021 23:46
“Detti e stradetti”, modi di dire trapanesi: «Va sucati un pruno!»

Che il trapanese, e in generale il siciliano, è di poche parole ormai è risaputo. Grazie ai tanti proverbi e ai modi di dire siciliani, infatti, riusciamo sempre ad esprimere un concetto in modo semplice e chiaro. E se da un lato è risaputo che siamo di poche parole, dall’altro è risaputo anche che non abbiamo molta pazienza, soprattutto con chi infastidisce le nostre giornate. Proprio a questo tipo di persone viene spesso dedicato un modo di dire tutto siciliano che potrebbe, tra l’altro, collegarsi al detto trapanese «Va caca a marina».

Quando qualcuno, infatti, ci infastidisce o esagera in qualcosa, è tipica la frase «Va sucati un pruno» che, letteralmente, può essere tradotta come «Vai a succhiare una prugna». Il Pruno è originario della zona del Caucaso e venne introdotto nell’area del Mediterraneo dai Romani verso il 150 a.C. ma furono i Cavalieri della Prima Crociata – intorno al 1200 – a portarlo in tutta Europa. Il termine prugna è molto incerto ma deriva quasi certamente dalla radice indoeuropea prus – bruciare – da cui deriva anche il greco pyrsòs – rosso –.

Il detto «Va sucati un pruno» viene utilizzato con  per invitare qualcuno a fare qualcosa di più o meno impegnativo. Vi è, infatti, un velato senso offensivo che, però, non può essere ritenuto volgare. Il pruno, si sa, è un alimento terapeutico che ha proprietà depurative e diuretiche. Affermando «Va sucati un pruno», si invita qualcuno a svolgere qualcosa di utile come concimare il terreno. Il detto, infatti, cela la volontà di sfruttare il fatto che la prugna riesce a generare sconvolgimenti intestinali dopo la sua ingestione.

La conseguenza, ovviamente, è quella di non vedere per un po’ di tempo la persona a cui è stata dedicata la frase. Un detto, quello del «Va sucati un pruno», che, senza dubbio, fa parte della nostra tradizione e del nostro modo di essere. Quel modo che ci rende persone di poche parole e molto poco pazienti, soprattutto con chi ci reca fastidio. Chiara Conticello

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