“Detti e stradetti”, modi di dire trapanesi: «Botta ri sale»

Diciottesima puntata della rubrica che analizza i detti tipici trapanesi

Maria Chiara
Maria Chiara Conticello
16 Maggio 2021 01:25
“Detti e stradetti”, modi di dire trapanesi: «Botta ri sale»

Uno dei simboli della nostra città è indubbiamente il sale, definito un vero e proprio oro bianco.

Nei secoli il sale è divenuto uno degli elementi della cucina più amati grazie soprattutto all’enorme importanza che ha avuto per la conservazione di cibi come la carne o il pesce prima dell’invenzione del frigorifero. Il commercio del sale, poi, ha sempre accompagnato l’attività economica trapanese e siciliana in generale.

Ma il legame tra la città e il sale non si ferma alla cucina o al commercio. Lo si può ritrovare, infatti, anche in alcuni modi di dire siciliani che descrivono per bene le nostre tradizioni e le nostre usanze.

Uno dei più usati è senza dubbio «Botta ri sale», per alcuni considerata una vera e propria maledizione nei confronti di una persona, mentre per altri soltanto un’espressione utilizzata quando ci si fa male o si rompe un qualsiasi oggetto.

Secondo alcune ipotesi, questo modo di dire siciliano è legato alla raccolta di sale nelle miniere di salgemma – presenti nelle località di Realmonte, Racalmuto e Petralia Soprana –. Secondo questa tesi, i turni di lavoro erano infiniti e molto pesanti e capitava spesso che i minatori sbattessero la testa nelle pareti saline – procurando loro diverse e gravi ferite – per cui erano soliti esclamare con la frase «Botta ri sale».

Secondo altri, invece, «Botta ri sale» è la versione più leggera di «Botta ri sango» a cui, poi, si aggiungono altre due alternative famose in varie zone della Sicilia: «Botta d’acito» e «Botta di vileno».

Tra i tanti ad accreditare questa teoria vi fu soprattutto lo scrittore Andrea Camilleri nell’opera Il Gioco della Mosca in cui venivano approfonditi 54 fraseologismi grazie a leggende o aneddoti.

E se per alcuni il modo di dire potrebbe riferirsi al sapore spiacevole del sale o ad una malattia dovuta ad un eccesso di sale o, ancora, all''augurio di un salasso – un antico rimedio medico per provocare una perdita di sale – secondi altri il «Botta ri sale» indica solamente un augurio, forse più leggero, a diventare una statua di sale.

La nascita del detto nelle miniere, ovviamente, non è certa ma nessuno ha realmente capito da dove ha origine quest’espressione o quale sia il suo vero e proprio significato.

Resta l’idea, però, che tra il sale e la Sicilia vi è un rapporto indissolubile, proprio come quello che lo lega alla città di Trapani. E, nonostante possa anche essere simbolo di una ipotetica maledizione, continua ad essere un vero e proprio oro bianco che ci rende sempre più orgogliosi e fieri.

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