“Detti e stradetti”: «A vutata da Culummara, addiu casalicchiara»

Ventunesima puntata della rubrica che analizza i detti tipici trapanesi

Maria Chiara
Maria Chiara Conticello
06 Giugno 2021 10:50
“Detti e stradetti”: «A vutata da Culummara, addiu casalicchiara»

Alcuni modi di dire sono nati in particolari zone della Sicilia e poi, con il tempo, si sono diffusi in tutta l’Isola. Uno degli esempi più eclatanti è un detto tutto trapanese che adesso non viene utilizzato tanto spesso in città ma che, invece, continua ad essere uno dei modi di dire più famosi in Sicilia.

Nello specifico si tratta del detto «A vutata da Culummara, addiu casalicchiara» conosciuto anche nella versione «A niusciuta ra Culummara vi saluto casalicchiara» o «Lassata ‘a culummara, addiu casalicchiara».

Il detto può essere associato al più famoso «Lontano dagli occhi lontano dal cuore» e riprende uno dei simboli più importanti della città di Trapani – la Colombaia –.

Questo modo di dire nasce grazie ai pescatori e ai marinai, tanti dei quali abitavano nel quartiere più antico della città, cioè Casalicchio – attuale San Pietro –. 

Proprio lì i lavoratori avevano tutta la loro vita fatta soprattutto da doveri come il mantenimento della moglie e dei figli.

Doveri che, in diversi periodi dell’anno, i marinai dimenticavano già quando le navi oltrepassavano l'isolotto all'imbocco del Porto di Trapani. 

«A vutata da Culummara, addiu casalicchiara» è un detto nato quando non esistevano i modi per aggiornare la propria famiglia. Si può affermare, però, che oggi rappresenta il sentimento che chiunque prova quando oltrepassa la Colombaia. Perchè quell'isolotto, così vicino alla città ma, al tempo stesso così distante, è capace di far dimenticare i problemi e i doveri anche a chi non è marinaio o pescatore.

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