Dal calcio siciliano agli Stati Uniti. Sogna il trapanese Riccardo Di Vincenzo

La nuova del trapanese che si confida ai nostri microfoni.

Mirko
Mirko Ditta
07 Settembre 2020 01:40
Dal calcio siciliano agli Stati Uniti. Sogna il trapanese Riccardo Di Vincenzo

Dall'Eccellenza siciliana al sogno del calcio negli States. Una scelta sfrontata, coraggiosa ma ragionata nonostante la giovane età: è la storia di Riccardo Di Vincenzo, trapanese di vent'anni. Un ragazzo di belle speranze che, prima del volo transatlantico, ha saputo farsi apprezzare in giro per la provincia: cresciuto nel settore giovanile del Città di Trapani e passato dall'Accademia Sport Trapani, la prima esperienza tra i grandi la vive con il Dattilo nel 2017/18 sfiorando la D ricordandola come la più importante dal punto di vista della crescita umana e professionale.

L'anno successivo, nel 2018/19, l'inizio della preparazione nei dilettanti con il Locri e l'immediato il ritorno in Sicilia al Partinicaudace. L'ultimo anno lo gioca al Castellammare. Nato centrocampista ma col tempo arretrato al centro della difesa. A Partinico i primi contatti da parte della USA College Sport: «Mi hanno parlato di questa opportunità di giocare negli Stati Uniti – esordisce ai nostri microfoni – e studiare con la messa in palio di una borsa di studio». Detto, fatto! Riccardo ha ottenuto il finanziamento che lo permetterà di conseguire un Bachelor's degree in Business Administration presso la Central Christian College of Kansas, un'università privata che vanta 36 corsi di laurea.

«Qui in USA, per gli atleti al di sotto dei 23 anni, non esistono campionati dilettantistici ma collegiali. Non è assolutamente vero che il livello calcistico è inferiore, a seconda di quanto si possa pensare: ho modo di misurarmi con un ragazzo che viene fuori dalla cantera dell'Atletico Madrid. I campionati collegiali sono formati perlopiù da ragazzi provenienti da tutto il mondo: dall'Inghilterra, alla Francia, fino al Brasile e all'Argentina». Una serie di provini con la College Sport, prima a Roma, poi a Chiavari e, in successione, gli esami in inglese superati brillantemente: «Ho scelto l'università del Kansas, la più prestigiosa», dichiara in maniera soddisfatta.

Col calcio e con la testa sulle spalle, Riccardo non si pone limiti, lavora alla preparazione sportiva dallo scorso 18 Agosto. MLS difficile da raggiungere ma non impossibile: «Ho trovato un ambiente positivo, mi sento a casa. Gli americani si avvicinano molto a noi dal punto di vista caratteriale, sono molto calorosi in un contesto che è tutto perfetto...sembra di atterrare su un altro pianeta!». Parole fatte di stupore e di lungimiranza, in confronto al calcio nostrano indietro anni luce: «Devo essere sincero, non è per niente facile lasciare tutto per venire a costruire una nuova vita in un altro continente; la paura è tanta ma la voglia di fare la sovrasta.

I miei genitori mi hanno sempre incoraggiato nonostante siano spaventati più di me, perché consapevoli che tutto ciò potrebbe cambiare il mio futuro. Italia? Il sistema non funziona. Giocando in Eccellenza ho notato che far conciliare studio e sport è davvero difficile. Mi sarebbe piaciuto provare a diventare qualcuno nel mondo del calcio in Italia, vicino ai miei affetti. Il timore di ritrovarsi a 30 anni con uno stipendio risicato e senza una carta in mano era tanto». Da lì la scelta del sistema nato per gli “students athlete” dove un coach permette al meglio la preparazione in entrambi gli ambiti: «Se non dovesse andar bene col pallone, esco con una laurea negli Stati Uniti!».

La palla adesso passa a Riccardo: a lui toccherà impostare per bene la manovra della propria vita e mandare in fuorigioco ogni difficoltà. Entusiasmo alle stelle per un ragazzo posato e responsabile, trapanese...Good luck, Riccardo!

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