​Carceri di Trapani, manifestazione di protesta di 50 detenuti

“Per diverse ore si sono rifiutati di entrare nelle rispettive celle”

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
07 Giugno 2025 11:56
​Carceri di Trapani, manifestazione di protesta di 50 detenuti

Una cinquantina di detenuti della Casa Circondariale di Trapani, si sarebbe rifiutata di rientrare nelle celle permanendo nei passeggi, allo scopo di ottenere una estensione degli orari delle attività in comune e delle telefonate con i congiunti. L’azione di protesta è stata attuata ieri, a partire dalle 15 circa, e si è conclusa intorno alle 21.30 dopo una lunga mediazione condotta dai magistrati di sorveglianza, alla presenza della Polizia penitenziaria.

È stato reso noto ieri sera, a conclusione della manifestazione di protesta, dal segretario generale della UILPA Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio, con il seguente commento.

“Nostro malgrado, continuano senza soluzione di continuità i disordini e le tensioni nelle carceri del Paese, dal nord al sud ed, è proprio il caso di dire, isole comprese. – scrive – Tumulti, aggressioni, olio bollente che fa notizia, giustamente, quando lanciato contro un presunto serial killer, ma non la fa allo stesso modo le numerose altre volte che viene lanciato verso gli appartenenti alla Polizia penitenziaria, così come non fanno notizia le violenze e gli stupri fra detenuti stessi, salvo che non siano seguiti da tumulti come accaduto l’altro ieri a Genova o che non siano perpetrati in danno di un ristretto per un qualunque motivo alla ribalta della cronaca. Polizia penitenziaria che a Trapani è stata trattenuta in servizio dalle 8.00 di stamani fino a poco fa (le 22 circa, ndr), ma che lungo la penisola viene impiegata anche per 26 ore continuative nell’esercizio di un vero e proprio caporalato di stato”.

“Tutto ciò – continua il Segretario della UILPA Polizia Penitenziaria – mentre il Governo, al di là della propaganda e talvolta persino dei buoni propositi, rimane inerte, tanto che solo ieri il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, durante la cerimonia d’insediamento del neo Capo DAP, Stefano Carmine de Michele, ha ‘certificato’, che le rivolte carcerarie sono in aumento, nonostante il decreto sicurezza. Peraltro, solo stamattina la UILPA Polizia Penitenziaria di Trapani, unitamente ad altre Organizzazioni Sindacali, aveva dichiarato lo stato di agitazione per la non più sopportabile carenza di personale”.

“Complessivamente, alla Polizia penitenziaria – evidenzia De Fazio – mancano almeno 18mila unità a fronte di 16mila detenuti in esubero, e ricordiamo che siamo sempre disponibili a un confronto pubblico sui numeri con chicchessia. In queste condizioni qualsiasi azienda sarebbe da tempo fallita e seppellita e se le prigioni in qualche misura ancora reggono è solo grazie al sacrificio degli operatori, che però adesso sono stremati nelle forze e mortificati quando non oltraggiati nel morale anche dalle continue assegnazioni di agenti in sedi ministeriali ed extrapenitenziarie, in barba alle sofferenze di quelli sempre più sguarniti nelle carceri. Serve un’inversione di rotta, prima dell’estate o si rischia la catastrofe”.

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