​Caporalato nel Trapanese, “realtà sommersa che va fatta emergere con controlli serrati”

Intervento dei sindacati dopo ispezioni dei Carabinieri in 18 aziende agricole del territorio

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
18 Agosto 2025 15:53
​Caporalato nel Trapanese, “realtà sommersa che va fatta emergere con controlli serrati”

“Nelle campagne del trapanese la dignità dei lavoratori e del lavoro viene sotterrata da un sistema di lavoro illegale che genera concorrenza sleale, danneggiando le aziende agricole che rispettano i contratti e la correttezza professionale e commerciale”.

Ad affermarlo sono i segretari Giovanni Di Dia della Flai Cgil, Massimo Santoro della Fai Cisl e Leonardo Falco della Uila Uil, dopo i controlli dei carabinieri del Comando provinciale di Trapani in diciotto aziende agricole del territorio che, nei giorni scorsi, hanno fatto emergere lavoro nero, sottopagato e irregolare, oltre alla mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro.

“Su ventotto lavoratori – dicono i sindacalisti – sette, di nazionalità straniera, impegnati nella coltivazione di meloni e angurie e ortaggi in serra, svolgevano attività in nero con turni che superavano anche le dieci ore di lavoro al giorno. Siamo davanti a datori di lavoro senza scrupoli e senza umanità che oltre a sfruttare i lavoratori li facevano vivere all’interno di alloggi degradati”.

Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, esprimono quindi apprezzamento per l’attività di controllo dei carabinieri e dell’Ispettorato del lavoro di Trapani, affermando che “è necessario fare emergere la realtà sommersa del caporalato e del lavoro nero attraverso controlli serrati che non diano tregua alle aziende agricole che sfruttano i lavoratori e che operano nell’illegalità”.

“Oggi più mai – concludono Di Dia, Santoro e Falco – riteniamo indispensabile l’attività sindacale che svolgiamo sul campo tra le lavoratrici e i lavoratori impegnati nelle coltivazioni all’aperto e nelle serre. Nello stesso tempo, non smetteremo mai di denunciare le aziende che non rispettano i contratti, la sicurezza e la dignità del lavoro e dei lavoratori”.

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