La vicenda del quattordicenne che la scorsa settimana si è tolto la vita a Latina dopo anni di vessazioni subite a scuola, ha scosso ovviamente tutti. Oggi, l’Amministrazione comunale di Buseto Palizzolo ha voluto esprimere vicinanza alla famiglia del ragazzo e anche la ferma condanna di ogni forma di bullismo, emarginazione e violenza. Di seguito, la riflessione pubblicata sulla pagina social del Comune.
In memoria di Paolo In questo periodo in cui le scuole riaprono e gli studenti tornano tra i banchi, il pensiero dell’Amministrazione comunale va con profonda commozione al piccolo Paolo, un ragazzo di soli 14 anni, la cui vita è stata spezzata da un gesto incomprensibile e crudele. La sua storia ci colpisce nel profondo e ci impone una riflessione seria e urgente: il bullismo esiste e rappresenta una delle piaghe più gravi e pericolose della nostra società. Non possiamo e non dobbiamo piangere un ragazzo così giovane per colpa dell’indifferenza, dell’isolamento o della violenza, fisica o psicologica. Tutti dobbiamo tenere gli occhi aperti. Genitori, famiglie, insegnanti, istituzioni: nessuno può sentirsi escluso da questa responsabilità. Il male, purtroppo, può nascondersi anche dietro uno schermo.
I social, se vissuti senza guida e senza ascolto, diventano spesso una dimensione distorta dove i giovani si sentono soli, giudicati o attaccati. Una realtà che si allontana da quella concreta, ma che può lasciare ferite profondissime. Come Amministrazione comunale e come comunità, vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza alla famiglia di Paolo, condividendo il loro dolore e condannando con fermezza ogni forma di bullismo, emarginazione e violenza. La nostra scuola è molto sensibile a queste tematiche: nel corso degli anni ha organizzato diversi incontri con i ragazzi per affrontare insieme il problema del bullismo e sensibilizzare alla cultura del rispetto.
Allo stesso modo, la Consulta femminile di Buseto, in collaborazione con il Comune e con l’ASP, ha promosso nei mesi scorsi numerosi momenti di formazione e confronto, rivolti sia ai giovani che alle famiglie, proprio per prevenire e contrastare fenomeni di emarginazione e violenza. Nel ricordo di Paolo, ci impegniamo a fare ancora di più per promuovere una cultura del rispetto, della gentilezza, della presenza. La scuola deve essere un luogo dove ogni ragazzo si senta accolto, protetto, ascoltato. Che il ricordo di Paolo ci accompagni come un monito, e ci spinga ogni giorno ad agire con più coscienza e più responsabilità. Un impegno che riguarda tutti: le famiglie, la scuola e tutte le istituzioni.