Sopravvissuta all’esplosione di Parigi del 2019, Angela Grignano è diventata un simbolo nella lotta per i diritti dei disabili. Battaglia che è riuscita a portare anche all’interno del consiglio comunale trapanese.
A cinque anni dalla tragedia che le ha cambiato la vita, Angela si trova ancora a fronteggiare ostacoli che superano le sue ferite fisiche. Nonostante i diversi interventi chirurgici subito, di cui due recenti alla gamba, continua a lottare, non solo per la guarigione ma contro le barriere fisiche, emotive e burocratiche.
Nonostante gli appelli, tutte le vittime di quella tragica esplosione attendono ancora il risarcimento da parte delle autorità francesi. Angela, come tutte le altre vittime, si trova intrappolata in un sistema giudiziario lento e indifferente che sembra essersi arenato.
La sua situazione attuale riflette una realtà ben più ampia: quella dell’inadeguatezza delle infrastrutture e dell’indifferenza verso i bisogni dei più fragili. Angela vive all'ottavo piano di un edificio a Parigi dove l'ascensore funziona a singhiozzo, costringendola a salire e scendere trascinandosi gradino per gradino. “Non è dignitoso, è una situazione che mi toglie forza e speranza” racconta.
Non è un caso isolato. In Francia, i guasti agli ascensori rappresentano un problema strutturale: si contano milioni di interruzioni ogni anno, con tempi di riparazione che possono durare mesi. A peggiorare la situazione, emerge una mancanza di empatia da parte delle autorità francesi. Dopo l’esplosione, Angela è stata inizialmente ospitata in un appartamento con una cucina a gas, un dettaglio che ignora il trauma profondo legato all’incidente. Successivamente, le è stato offerto un alloggio nella stessa via della tragedia, costringendola a rivivere quotidianamente quei momenti drammatici.
Queste scelte, lontane dall’essere gesti di supporto, mostrano una superficialità inaccettabile, una disconnessione dal valore della dignità umana. Angela non è solo una vittima, ma una combattente. Tornata a Trapani, è diventata consigliere comunale, impegnandosi attivamente per il bene della comunità. “Nonostante le ingiustizie e i duri colpi che sto subendo, continuerò a lottare per i miei diritti, per quelli delle altre vittime e per le persone che vivono costantemente delle difficoltà - sottolinea Angela - Il comune di Parigi deve assumersi la responsabilità in pieno di ciò che ha causato e l’Italia, come anche la Spagna ( una donna spagnola è morta) devono intervenire per fare pressione diplomatica affinché la situazione possa trovare una soluzione efficace per non compromettere ancora la dignità di persone che cercano, a prescindere da tutto questo, di portare avanti la propria vita. Io non mi arrendo!”.
A tal proposito Angela ha incontrato il deputato francese Paul Vannier che sta lavorando a un disegno di legge volto a responsabilizzare i produttori e i proprietari di ascensori, prevedendo sanzioni nel caso in cui i guasti dovessero comportare gravi conseguenze per la salute o la mobilità degli utenti.