Il ruolo dei Liberi Consorzi Comunali siciliani, pur nel rispetto e nel solco dei principi autonomistici che sottendono allo Statuto della Regione, deve trovare un nuovo percorso istituzionale da condividere con il resto delle Province italiane. Gli Enti di Area Vasta hanno avviato un processo di recupero delle loro prerogative e dei loro compiti che va armonizzato e reso operativo sia dal punto di vista amministrativo che nelle sue dinamiche finanziarie. Province e Consorzi non possono rischiare di essere dei vasi di coccio tra vasi di ferro.
L'architettura statuale è al centro di un dibattito che rimanda a riforme di sistema - come il premierato o come la divisione delle carriere in magistratura in fase referendaria - che, andando oltre le legittime opinioni di merito, puntano a rigenerare le strutture portanti del nostro tessuto connettivo e di comunità. Le Regioni hanno uno spazio cruciale ed un confronto in corso sull'autonomia differenziata che, anche in questo caso, pur nella differenza di posizioni su questo istituto, ne rilanciano funzioni e ne legittimano l'azione.
I Comuni sono ormai da tempo punti di riferimenti certi e consolidati per i cittadini. Il loro contatto diretto con il territorio è forte, consolidato e soprattutto riconosciuto dalle rispettive comunità. Nel disegno istituzionale che si va definendo è invece incerto il futuro di Province e Consorzi. L'importanza della loro azione di coordinamento è considerata fondamentale, la loro capacità di sintesi e di condivisione di progetti strategici extra comunali è ritenuta indispensabile, ma continua ad essere carente la loro rete amministrativa che va sostenuta con nuovi interventi legislativi nazionali e regionali che siano in grado di valorizzarne le potenzialità.
Norme organizzative, che possono essere anche a costo zero, e norme che rimandano ad un impegno finanziario che sia in linea con le responsabilità che Province e Consorzi hanno nei confronti delle comunità amministrate.
Dichiarazione del Presidente del Libero Consorzio Comunale di Trapani e referente del coordinamento regionale Salvatore Quinci: “L'Assemblea Nazionale dell'UPI sta ponendo un tema decisivo. Va fatta chiarezza fino in fondo sugli Enti di Area Vasta. La loro centralità deve trovare riscontri concreti nella volontà politica del legislatore. C'è una piattaforma UPI e c'è una piattaforma dei Liberi Consorzi Comunali siciliani. Chiediamo attenzione sulle proposte messe in campo e chiarezza sulle scelte da fare. Altrimenti difficilmente riusciremo ad essere davvero la Casa dei Comuni”.
Nella foto, da destra: Salvatore Quinci (LCC Trapani), Maria Rita Schembari (LCC Ragusa), Piero Capizzi (LCC Enna) e Michelangelo Giansiracusa (LCC Siracusa).