Alla scoperta dei bagli trapanesi, tra etimologia e utilità

Una utilità lavorativa, i bagli come delle aziende per le famiglie aristocratiche e borghesi

09 Gennaio 2022 02:43
Alla scoperta dei bagli trapanesi, tra etimologia e utilità

Diverse sono le ipotesi di derivazione etimologica, ma possiamo considerare alcune strade: dal tardo latino ballium (cortile circondato da alti edifici o muri); da balarm (casa fortezza), a indicare quei casali costruiti a difesa da attacchi corsari; luogo in cui esercitava il suo ufficio il baiulo; derivazione dall'arabo bahah (cortile). Quello che hanno in comune tutte le ipotesi è la caratteristica architettonica che lo vuole con un cortile (dove in genere c’erano vari locali ad uso lavorativo), la casa padronale ed in alcuni casi anche una cappella religiosa.

In Sicilia era l’espressione autentica del latifondo e quindi della grande proprietà terriera che alimentava l’economia delle famiglie aristocratiche e borghesi. Nel trapanese diverse sono state le testimonianze di queste costruzioni: Baglio San Matteo (museo agro-forestale); Baglio Adragna, XIX secolo[6]; Case Giliberti, XIX secolo[6]; Baglio D’Alì, Baglio Messina (a cui è dedicata una frazione), Baglio Vultaggio (a cui è dedicata una frazione a Custonaci); Baglio Burgarella, Baglio Stabile, Baglio Curatolo ed ancora tanti altri.

Una testimonianza di un passato che fu ma che si erge prepotente ed incontrastato nelle lunghe distese di terra delle campagne trapanesi. 

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