“Dal 2 settembre a ieri, 5 settembre, il carcere di Agrigento è diventato un campo di battaglia dove i caduti sono solo i lavoratori in divisa che non hanno garanzia di essere tutelati”. È l’allarme lanciato dai segretari regionali di tre sindacati che rappresentano la Polizia penitenziaria, sottolineando l’aggressione subita da tre agenti.
“Abbiamo registrato una escalation di aggressioni da parte di due detenuti italiani, ristretti per reati comuni; – dichiarano i segretari regionali Nicolò Lauricella (Sinappe), Gioacchino Veneziano (UilPa Polizia Penitenziaria) e Francesco D’Antoni (Uspp) – questi due, per futili e pretestuosi motivi, hanno aggredito causando il ferimento di tre operatori, che sono stati trasportati al pronto soccorso del nosocomio agrigentino: due hanno prognosi di 14 giorni e uno di 8 giorni; l'operatore di polizia più grave pare abbia una lesione dell'arcata sopracciliare”.
“Lo avevamo detto anche al provveditore regionale Maurizio Veneziano nei vari incontri, che il carcere Pasquale di Lorenzo di Agrigento non era un'isola felice, ma la situazione gestionale ed operativa veniva aggravata perché da mesi c'è una impasse nelle relazioni sindacali”, affermano i sindacalisti, esprimendo anche “solidarietà e pronta guarigione ai colleghi feriti, ferma condanna per gli autori di vili gesti”.
“La direzione – concludono Nicolò Lauricella, Gioacchino Veneziano, Francesco D'Antoni – deve prendere seri e decisi provvedimenti contro gli autori, auspicando ancora una volta un intervento personale del Provveditore Maurizio Veneziano, per sanare anche le questioni sindacali ampiamente denunciate negli incontri avuti a tavolo regionale”.