Agenti della Polizia di Stato hanno eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico, nei confronti di un messinese di 66 anni, gravemente indiziato per il reato di lesioni personali aggravate ai danni della ex compagna.
Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Messina, su richiesta della locale Procura, sulla base di indagini svolte in breve tempo dalla Squadra Mobile di Messina, per fatti che risalgono al 31 maggio scorso.
Gli investigatori hanno ricostruito che “la donna aveva accettato di ricevere l’ex compagno per un ultimo incontro chiarificatore. Nella circostanza, l’uomo - non accettando la volontà della donna di interrompere la relazione - avrebbe aggredito la ex compagna colpendola ripetutamente con calci e pugni sino a farle perdere i sensi. Una volta ripresa, la donna avrebbe convinto l’aggressore ad andarsene, per poi chiamare persone a lei amiche per farsi soccorrere”.
“All’esito delle necessarie cure, la donna – è evidenziato in una nota della Polizia – ha riportato un trauma cranico e la frattura di quattro costole, lesioni giudicate guaribili in trenta giorni, rimanendo ricoverata in ospedale per i necessari approfondimenti”.
“In considerazione dell’attuale fase delle indagini preliminari, – precisano gli inquirenti – l’indagato è da presumersi innocente fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti le responsabilità”, perché “il giudizio che si svolgerà in contraddittorio con le parti e le difese davanti al giudice terzo e imparziale, potrà concludersi anche con la prova dell’assenza di ogni forma di responsabilità in capo all’indagato”.