Sono giorni strani e molto difficili per il presente e futuro dell'Aeroporto di Birgi. Da una parte si assiste alla riduzione del numero dei voli, e pertanto alla riduzione del numero dei passeggeri in transito (si pensi alle pesanti ricadute in termini economici per il settore turistico in tutta la provincia proprio durante l'estate). Dall'altra, la Regione Siciliana, socio di maggioranza dell'Airgest, società di gestione dello stesso aeroporto, prende tempo "per potere effettuare approfondimenti tecnici"; cosi è stata rinviata l’Assemblea di Airgest finalizzata ad approvare bilancio e ricapitalizzare la società.
Da qui emergono inquietanti prospettative per lo stesso scalo considerato che si è ridotto a davvero poco il tempo per potere implementare una nuova piattaforma di offerta voli (attraverso un bando ad hoc che prevede dei fondi al fine di individuare un vettore) e per risanare la posizione debitoria dell'Airgest. Sulla vicenda abbiamo contattato il Presidente della Camera di Commercio di Trapani, Giuseppe Pace, il quale, dopo descritto lo stato dell'arte della stessa vicenda, seriamente preoccupato, ha concluso così: "perdurando questa situazione di grave empasse si è già compromessa la prossima stagione invernale dei voli e si rischia seriamente di compromettere anche la stagione estiva 2019" Ricordiamo che lo stesso Pace proprio un paio di anni fa di questi tempi utilizzò una metafora per descrivere lo stato di difficoltà già allora attraversato dallo stesso scalo: "l’aeroporto è come un bambino che tutti vogliono prendere in braccio però nessuno lo fa, e il bimbo che fa? Cade!" Oggi quella metafora utilizzata dal Presidente della Camera di Commercio sembra ancor e più adatta a descrivere la situazione: il bimbo sta cadendo e quanti intorno, pubblico e privato, si guardano ma nessuno interviene...
Francesco Mezzapelle
