«La votazione di ieri rappresenta un grande segnale di forza e unità in cui l’Assemblea, con una forte maggioranza, si stringe attorno al nuovo CdA, per affrontare la sfida di fare ripartire l’organizzazione con un nuovo impulso ed un nuovo sistema organizzativo che punti tutto sulla collaborazione e sulla condivisione dell’operato con tutti i Ceti, rimettendosi all’opera dopo un attacco mediatico imponente e mettendo in campo una squadra nuova, rappresentativa e innovativa».
Nella seconda assemblea post Covid, si è proceduto in un clima sereno e amichevole all’ elezione del nuovo CdA per il triennio 2021-2024.
Il nuovo CdA risulta così costituito : Giovanni D’Aleo (Presidente), Giuseppe Agrizzi, Giovanna Bosco, Lidia Poma, Rosario Scaturro.
«Con il contributo di tutti, ciascuno secondo le proprie inclinazioni e possibilità, vogliamo rimettere al centro della discussione i contenuti e i progetti, lasciando da parte le polemiche sterili che hanno contraddistinto la passata amministrazione. Lo sforzo sarà tutto concentrato sul confronto e sulla elaborazione di nuovi progetti in un percorso di ascolto che sarà articolato su gruppi di lavoro con al centro i singoli Ceti, il territorio e la cittadinanza trapanese tutta. Vogliamo definire la nostra proposta superando alcune difficoltà che vanno corrette, con spunti che ci consentano di spendere le energie verso la cittadinanza non sprecandole nelle polemiche ma recuperando la frattura tra gli organizzatori e il territorio, per dare risposte concrete e attese dalla comunità trapanese tutta, incentivandone anche l’afflusso turistico e la visibilità sul territorio ma per fare questo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti».
«Il nuovo CdA - si legge - in uno spirito plurale e inclusivo, puntando sulle donne e su nuove figure e dimostrando attenzione su competenze, sensibilità e voglia di fare senza polemiche e per il bene esclusivo dell’associazione e degli associati tutti, nello svolgere ogni attività diretta a riconoscere, proteggere e conservare questo bene del nostro patrimonio culturale e affinché esso possa essere offerto alla conoscenza e al godimento collettivi si adopererà anche per ricucire gli strappi consumati con alcuni Gruppi mettendosi da subito al lavoro.