Trapani, studenti al Tribunale per un seminario sulla violenza di genere

L’incontro è organizzato nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione promosse dal tribunale

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
11 Marzo 2025 15:11
Trapani, studenti al Tribunale per un seminario sulla violenza di genere

Lo scorso 10 marzo, un gruppo di studenti della redazione del giornalino scolastico Thunder... la nostra voce e della classe 5^F dell’Istituto Superiore "Ruggiero D’Altavilla", accompagnati dalla prof.ssa Caterina Giorgi, ha partecipato a un seminario formativo presso il Tribunale di Trapani, dal titolo L’evoluzione del fenomeno della violenza di genere. L’incontro, organizzato nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione promosse dal tribunale, ha coinvolto anche altre tre scuole della provincia, offrendo ai partecipanti un’importante occasione di riflessione su una problematica sociale ancora tristemente attuale.

Ad accogliere gli studenti è stata una mostra dedicata ai casi più eclatanti di femminicidio avvenuti tra il 1840 e il 2021. L’esposizione, curata dai volontari del tribunale, ha raccolto quasi 700 casi documentati, raccontando attraverso immagini e testimonianze l’evoluzione della violenza di genere nel corso della storia. Il forte impatto emotivo di questa rassegna ha contribuito a rendere tangibile il dramma che si cela dietro i numeri delle statistiche.

Successivamente, il seminario è entrato nel vivo con gli interventi di autorevoli esperti del settore.La Prof.ssa Laura Lorello, docente di Diritto Costituzionale dell’Università degli Studi di Palermo, ha affrontato il tema “La donna nella Costituzione Italiana”, analizzando le norme costituzionali che garantiscono la parità di genere e sottolineando la necessità di una loro piena attuazione nella società contemporanea.L’Avv.ta Giacoma Castiglione, Presidente del Comitato Pari Opportunità e Consigliera del COA di Trapani, ha invece parlato di “Il delitto d’onore nelle sentenze: dalla legittimazione alla condanna”, illustrando l’evoluzione giuridica di un reato che, fino a qualche decennio fa, trovava giustificazioni culturali e legali inaccettabili.Gli Avv.ti Patrizia Valenti e Alessio Alessandra hanno analizzato il fenomeno della violenza di genere attraverso antiche sentenze, mettendo in luce come, nel passato, la giustizia fosse spesso indulgente nei confronti di chi commetteva crimini contro le donne.Infine, la Presidente di sezione dott.ssa Daniela Troja e la Funzionaria AUPP dott.ssa Claudia Alastra hanno illustrato le statistiche sociali del fenomeno della violenza di genere attraverso le sentenze degli anni 2023 e 2024, evidenziando i dati più significativi e le criticità ancora presenti nel contrasto a questo fenomeno.

Durante il seminario, particolare attenzione è stata dedicata ai reati penali che possono essere commessi con leggerezza o inconsapevolezza, come la diffusione illecita di immagini intime, lo stalking e le reiterate molestie sessuali. È emerso un dato allarmante: nella provincia di Trapani, i procedimenti penali per questi crimini sono aumentati del 2% negli ultimi anni, con imputati appartenenti principalmente alla fascia adolescenziale o dei giovani adulti. Un segnale preoccupante che evidenzia la necessità di una maggiore consapevolezza su questi fenomeni, specialmente tra le nuove generazioni.

Uno dei momenti più significativi dell’incontro è stata la lettura degli atti di due processi legati a casi di femminicidio, con un focus sulle pene previste in passato, spesso inadeguate rispetto alla gravità del reato. Tra i casi esaminati, è stato citato quello di Giuseppe Scuderi, panettiere trapanese di 36 anni che nel 1943 fu accusato dell’omicidio della moglie Rocca Cosentino. All’epoca, la premeditazione non fu riconosciuta come aggravante, dimostrando come, fino a pochi decenni fa, il delitto contro una donna venisse talvolta considerato con una certa indulgenza da parte del sistema giudiziario.

L’intervento della Prof.ssa Lorello ha fornito ulteriori spunti di riflessione fondamentali. “La diversità non va eliminata, ma valorizzata, solo che non si deve trasformare in discriminazione”, ha sottolineato, richiamando l'attenzione sulla necessità di un cambio di mentalità. Citando l’articolo 37 della Costituzione, ha ricordato come la donna lavoratrice abbia diritto alla stessa retribuzione degli uomini, sebbene persista la tendenza a svalutare il ruolo femminile, spesso con le donne stesse che si autoescludono da determinate professioni.

“Anche contro questo bisogna lottare”, ha affermato.Riguardo all’articolo 51, che sancisce la parità di accesso agli uffici pubblici e alle cariche elettive, ha evidenziato come in passato la formula in base alle attitudini fosse discriminatoria, perché escludendo le donne a priori non si sarebbe mai potuto verificare se avessero le competenze necessarie. “L’attitudine si può verificare solo se lo permettiamo”, ha spiegato la docente, ribadendo l’importanza di una formulazione più equa della legge.

L’esperienza al Tribunale di Trapani ha lasciato negli studenti una maggiore consapevolezza sulla gravità della violenza di genere e sulla necessità di un cambiamento culturale e sociale. L’incontro ha fornito loro strumenti per riconoscere e contrastare le discriminazioni, ricordando che la lotta per la parità non è solo una questione di leggi, ma anche di mentalità e di educazione.

Ad accogliere gli studenti è stata una mostra dedicata ai casi più eclatanti di femminicidio avvenuti tra il 1840 e il 2021. L’esposizione, curata dai volontari del tribunale, ha raccolto quasi 700 casi documentati, raccontando attraverso immagini e testimonianze l’evoluzione della violenza di genere nel corso della storia. Il forte impatto emotivo di questa rassegna ha contribuito a rendere tangibile il dramma che si cela dietro i numeri delle statistiche.

Successivamente, il seminario è entrato nel vivo con gli interventi di autorevoli esperti del settore.La Prof.ssa Laura Lorello, docente di Diritto Costituzionale dell’Università degli Studi di Palermo, ha affrontato il tema “La donna nella Costituzione Italiana”, analizzando le norme costituzionali che garantiscono la parità di genere e sottolineando la necessità di una loro piena attuazione nella società contemporanea.L’Avv.ta Giacoma Castiglione, Presidente del Comitato Pari Opportunità e Consigliera del COA di Trapani, ha invece parlato di “Il delitto d’onore nelle sentenze: dalla legittimazione alla condanna”, illustrando l’evoluzione giuridica di un reato che, fino a qualche decennio fa, trovava giustificazioni culturali e legali inaccettabili.Gli Avv.ti Patrizia Valenti e Alessio Alessandra hanno analizzato il fenomeno della violenza di genere attraverso antiche sentenze, mettendo in luce come, nel passato, la giustizia fosse spesso indulgente nei confronti di chi commetteva crimini contro le donne.Infine, la Presidente di sezione dott.ssa Daniela Troja e la Funzionaria AUPP dott.ssa Claudia Alastra hanno illustrato le statistiche sociali del fenomeno della violenza di genere attraverso le sentenze degli anni 2023 e 2024, evidenziando i dati più significativi e le criticità ancora presenti nel contrasto a questo fenomeno.

Durante il seminario, particolare attenzione è stata dedicata ai reati penali che possono essere commessi con leggerezza o inconsapevolezza, come la diffusione illecita di immagini intime, lo stalking e le reiterate molestie sessuali. È emerso un dato allarmante: nella provincia di Trapani, i procedimenti penali per questi crimini sono aumentati del 2% negli ultimi anni, con imputati appartenenti principalmente alla fascia adolescenziale o dei giovani adulti. Un segnale preoccupante che evidenzia la necessità di una maggiore consapevolezza su questi fenomeni, specialmente tra le nuove generazioni.

Uno dei momenti più significativi dell’incontro è stata la lettura degli atti di due processi legati a casi di femminicidio, con un focus sulle pene previste in passato, spesso inadeguate rispetto alla gravità del reato. Tra i casi esaminati, è stato citato quello di Giuseppe Scuderi, panettiere trapanese di 36 anni che nel 1943 fu accusato dell’omicidio della moglie Rocca Cosentino. All’epoca, la premeditazione non fu riconosciuta come aggravante, dimostrando come, fino a pochi decenni fa, il delitto contro una donna venisse talvolta considerato con una certa indulgenza da parte del sistema giudiziario.

L’intervento della Prof.ssa Lorello ha fornito ulteriori spunti di riflessione fondamentali. “La diversità non va eliminata, ma valorizzata, solo che non si deve trasformare in discriminazione”, ha sottolineato, richiamando l'attenzione sulla necessità di un cambio di mentalità. Citando l’articolo 37 della Costituzione, ha ricordato come la donna lavoratrice abbia diritto alla stessa retribuzione degli uomini, sebbene persista la tendenza a svalutare il ruolo femminile, spesso con le donne stesse che si autoescludono da determinate professioni.

“Anche contro questo bisogna lottare”, ha affermato.Riguardo all’articolo 51, che sancisce la parità di accesso agli uffici pubblici e alle cariche elettive, ha evidenziato come in passato la formula in base alle attitudini fosse discriminatoria, perché escludendo le donne a priori non si sarebbe mai potuto verificare se avessero le competenze necessarie. “L’attitudine si può verificare solo se lo permettiamo”, ha spiegato la docente, ribadendo l’importanza di una formulazione più equa della legge.

L’esperienza al Tribunale di Trapani ha lasciato negli studenti una maggiore consapevolezza sulla gravità della violenza di genere e sulla necessità di un cambiamento culturale e sociale. L’incontro ha fornito loro strumenti per riconoscere e contrastare le discriminazioni, ricordando che la lotta per la parità non è solo una questione di leggi, ma anche di mentalità e di educazione.

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