Trapani, il sindaco Tranchida conferisce la cittadinanza onoraria a tre ONG

"Salvare vite non è un reato"

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
16 Settembre 2024 15:33
Trapani, il sindaco Tranchida conferisce la cittadinanza onoraria a tre ONG

Salvare le vite umane, salvare le vite in mare è un comportamento innegabilmente naturale per ciascun Essere umano. Un vita umana non può avere colore, sesso, religione. Una vita è intanto una vita Umana e basta!Parliamo di bambini, donne e uomini che arrivano da paesi diversi, sono portatori di usi e costumi diversi,hanno fattezze e colori diversi ma nelle cui vene scorre lo stesso sangue di colore rosso che abbiamo nelle nostre vene. Questo si insegna nelle nostre scuole!Parliamo di bambini, donne, uomini, che fuggono dai loro Paesi, dalle loro seppur modeste case, dai loro affetti, per fame, per guerra, per siccità e carestie, per cercare sicurezza e futuro per sé e per i propri figliE noi che dovremmo fare secondo lor signori?A abbandonarli a morire in mare ?! Sì, abbandonarli(!) come ha detto- denunciandolo anche fa recente-Papa Francesco.

Questo non è un comportamento umano, non è il comportamento di una Nazione civile e democratica, la terza economia europea, il popolo di poeti, santi e navigatori (lo hanno dimenticato lor signori?- rivedano un po' la storia e magari guardino, senza girarsi dall’altra parte, i sacrifici e la disperata odissea tra i loro parenti emigrati nel dopo guerra).Ebbene, la comunità trapanese, comunità di gente di mare che non ha lasciato mai nessuno in mare e che non vuole lasciare nessuno indietro, vuole ringraziare e rendere omaggio alle ONG che, per sole finalità umanitarie – e ciò è stato sancito e decretato dal Tribunale di Trapani- portano in salvo essere umani abbandonati in mareMaggio 2024 - Tribunale di Trapani«Il fatto non sussiste».

Tradotto, i famigerati “taxi del mare» non c’erano. La sentenza del gup di Trapani Samuele Corso ha chiuso così, senza nemmeno aprire la fase dibattimentale, il processo per il caso Iuventa. I membri dell’equipaggio della nave della ong Jugend Rettet erano accusati insieme ad altre persone di Msf e Save the Children di aver favorito l’immigrazione clandestina.Sollievo ed invito alla riflessione. «È un momento importante per tutto il mondo dell’aiuto umanitario, perché si restituisce giustizia alle attività di soccorso e ai tanti operatori impegnati nel salvataggio di vite» ha commentato Rafaela Milano, portavoce di Save The Children.

«Questa sentenza - ha proseguito - restituisce il senso di un lavoro che è stato colpito da accuse ignobili e segna un passaggio fondamentale perché ci dice che il soccorso in mare non può essere messo al secondo posto. Speriamo solo che apra una fase nuova per tutta Europa».Medici senza Frontiere si toglie un sassolino dalla scarpa: «Dopo sette anni di false accuse, slogan infamanti e una plateale campagna di criminalizzazione delle organizzazioni impegnate nel soccorso in mare, cade la maxi-inchiesta avviata dalla Procura di Trapani nell’autunno 2016, la prima della triste epoca di propaganda che ha trasformato i soccorritori in “taxi del mare” e “amici dei trafficanti”».

Msf definisce l’indagine «un mastodontico impianto accusatorio basato su illazioni, intercettazioni, testimonianze fallaci e un’interpretazione volutamente distorta dei meccanismi del soccorso per presentarli come atti criminali». La sentenza mette un punto fermo da cui ripartire. «Ora serve lavorare affinché soccorrere vite sia visto universalmente come un valore da difendere» ha sottolineato Serena Chiodo, campaigner di Amnesty International.Certo, dobbiamo chiederci tutti e anche lor signori, il perché di questa emigrazione; avremmo dovuto far di tutto per evitarla e contenerla ma non ne siamo stati capaci

Ed ora. per distogliere l’attenzione dai tanti problemi che attanagliano il nostro Paese in termini di sanità scuola, salari, casa, ambiente cosa si pensa di fare? Piuttosto che riconoscere a queste persone sotto processo per ben 7 anni, una civica e manifesta solidarietà, si continua ad agitare lo spauracchio dell’ immigrato clandestino, dell’immigrato delinquente, degli stupratori venuti dal mare..per poi battersi ipocritamente la mano sul petto all’ennesima notizia di stragi in mare di tanti poveri cristi ai quali hai rifiutato unsalvagente ?! O fregiarsi, a bassa voce,di sfruttare tali “lavoratori” nel sistema economico e sociale da cui si alimenta una parte di PIL..a parte i servigi più umili anche nelle nostre case?!Ricordo a me stesso e a lor signori che l’immigrato lo facciamo diventare noi clandestino nel momento in cui lo Stato non riesce a respingere chi non ha diritto a restare in Italia e/o chi ha commesso reati in Italia; lo facciamo diventare noi marginale nel momento in cui non gli garantiamo una accoglienza e integrazione degne di questo nome perché lo Stato non riesce a monitorare e controllare.

Su questo dovremmo confrontarci e, seriamenteChe lor signori chiedano ai rappresentanti politici di più alto lignaggio, di attivare tutto quanto necessario per bloccare seriamente e reprimere la indegna attività dei trafficanti del mare, quelli veri e probabilmente noti e foraggiati; uomini la cui condotta è deprecabile e che condanniamo senza se e senza maLa mia Amministrazione, la mia maggioranza e la Comunità trapanese che nel tempo è stata antesignana (proprio perché figlia della cultura dei pescatori e ,dunque, del mare e dell’accoglienza ) delle ONG, vogliamo rendere omaggio alle ONG , quelle serie e per lo più sostenute dalla chiesa, da associazioni laiche o religiose e da donne e uomini generosiLor signori-come da recente e in maniera poco onorevole anche Sara Kelany & C., con ingiurie e offese intrise di xenofobia, profferite in mio danno-, continuino pure ed abbaiare alla luna e a fare del populismo l’unico impegno politico voltando le spalle ai veri problemi della Città, anzi seminando odio a destra e a manca minando, cin una opposizione strumentale e priva di contenuti, lo sforzo complessivo e sinergico di una comunità che vuole rialzarsi e mettersi in cammino per conseguire il giusto riscatto sociale, economico e culturale, oscurato in passato anche da vicende di mala politica e mala gestioVi ringrazio per avermi sollecitato consentito questa riflessione pubblica, invocando nel contempo, diritto alla replica

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