Trapani Classica: a Palazzo d'Alì il Maestro Pietro Rigacci

Un' altra stella italiana della musica nazionale e internazionale fa tappa a Trapani.

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
04 Maggio 2022 10:52
Trapani Classica: a Palazzo d'Alì il Maestro Pietro Rigacci

L’associazione musicale e culturale “Trapani Classica”, organizzatrice dell’evento, in concorso con l’Ente Luglio Trapanese - Trapani Capitale della Cultura, Assessorato alla Cultura della Città di Trapani, presentano il Recital Pianistico del Maestro Pietro Rigacci.

premessa e dati sul concerto

Rigacci, il suo essere compositore e pianista: il “gusto” della musica, la ricerca dei perché e delle scelte degli autori, trovare la giusta ricetta tra note per avere una composizione perfetta, capace di suscitare emozioni

programma musicale per il 7 maggio 2022

Rigacci, vita, carriera, successi in 46 anni

contatti “Trapani Classica”

Pianista, concertista e compositore, il fiorentino Pietro Rigacci sarà protagonista del nuovo concerto di “Trapani Classica” fissato per il 7 maggio 2022 a Palazzo d'Alì (Sala Sodano, ore 19,30).

Sarà Una grande serata musicale con composizioni di Chopin e Scriabin. Prenotazione obbligatoria su www.trapaniclassica.it (ingresso gratuito).

Rigacci è figura ben nota nel panorama musicale nazionale e internazionale, ha effettuato molte incisioni per la BBC a Londra, per la RAI, per la Radio Svizzera, Irlandese e Norvegese. Ha suonato con le più prestigiose orchestre del mondo e nelle più conosciute sale da concerto europee e americane oltre che in festival internazionali.

È stato scelto dal presidente di “Trapani Classica”, il Maestro Vincenzo Marrone d’Alberti, concertista trapanese di fama internazionale che, ancora una volta, ha pescato nelle sue relazioni musicali tra i grandi professionisti per impreziosire e rendere unici gli appuntamenti trapanesi con la musica classica.

Pietro Rigacci appartiene a una famiglia di musicisti da ben quattro generazioni. Il padre, Bruno Rigacci, aveva iniziato la sua carriera da concertistica all’età di 8 anni e si era diplomato in pianoforte a Firenze sotto la guida di Alfredo Casella, in composizione con Vito Frazzi e in direzione d’orchestra con Antonio Guarnieri. Ma compì gli studi anche in canto e musica corale. Diresse orchestre nei teatri più importanti d’Italia, d’Europa e degli Stati Uniti.

“Babbo aveva sempre desiderato che io facessi il direttore d’orchestra. Lui me lo diceva e io rispondevo che invece volevo rapportarmi col pianoforte - racconta il Maestro Pietro Rigacci - Come ripeto sempre, le mie dita sono la mia orchestra. E mio Babbo, l’ultima volta che diresse Traviata, nel 2007 a 85 anni, nel fare il preludio dell’opera, disse all’orchestra: Voi siete le mie dita, mi sembra di suonare un pianoforte”.

Anche la madre era nata e cresciuta nella musica: svedese di nascita, era la soprano Ulla Lindberg.

Rigacci ha una sua particolare prospettiva e visione della musica, dell’interpretazione, della creazione di note e melodie.

Quando i ragazzi iniziano a studiare composizione, io faccio un paragone con la cucina - rimarca Pietro Rigacci - È come uno chef che deve dire quando si impiega lo zafferano in una ricetta, che fa ricerca sui gusti e sul loro impiego perché siano peculiari per una fusione perfetta dei sapori. Stessa cosa va fatta per le note che sono parte degli accordi, per le sfumature. Bisogna evocare sensazioni. Come quando si prende il viso di un bambino carezzandolo: la mano prende già in aria la forma del viso, poi magari non lo sfiora nemmeno. È identico per la musica con i suoni, le appoggiature, le note che fanno parte dell’armonia e quelle che non lo sono”.

“Un compositore ha una maniera del tutto diversa di ragionare sulla musica - continua il Maestro - Nei miei 45 anni di insegnamento il passaggio e il confronto con tutti i miei allievi mi ha aiutato e mi ha spinto proprio a ragionare sempre più profondamente sulla musica. Serve tutto un percorso per comprendere l’arcano che si nasconde dietro il pensiero di un compositore, il perché fa una determinata scelta, perché scrive in una certa maniera, perché sceglie un determinato suono invece di un altro, perché improvvisamente dà a una nota proprio quell’accento.

Insomma, si tratta di tanti piccoli dettagli che rappresentano quegli spunti d’analisi per cui si ragiona, punti che mi permettono di seguire la mia rotta, di far diventare del tutto miei i pezzi che devo interpretare entrandoci letteralmente dentro. In altro modo non riuscirei a suonarli. Da pianista e, ancora di più, da compositore, devo riuscire a capire il meccanismo che ha portato al ragionamento della partitura. Devo comprendere tutti i perché di chi è stato autore delle composizioni che devo rappresentare”.

“Riflettendo su un’opera, analizzandone i motivi e i perché, mi diletto a immaginare come sarebbe orchestrarla. C’è tutta una ricerca di linee che mi diverte da morire - dice ancora Rigacci - Il programma che ho scelto per Trapani Classica è proprio visionario: c’è la prosecuzione dei procedimenti chopiniani e lo Scriabin prima maniera, quello che era lo Chopin russo. Lo stesso Scriabin nell’impiego degli accordi, nella maniera di cogliere e porgere un accordo particolare come fosse un bonbon che sta lì e dà piacere, dà appagamento.

Nel programma del recital per il 7 maggio a Trapani mi è piaciuto inserire le diciture degli studi. Uno di questi studi si chiama “piacevole”: già così ti mette nello stato d’animo adatto. Come si traduce “piacevole”? Il viso si illumina subito, il respiro diventa profondo, come mettersi all’ombra di palme su un’amaca sentendo la brezza marina, tipico di momenti di contemplazione: suonando si cerca di evocare atmosfere”.

Programma del concerto trapanese di sabato 7 maggio 2022

F. CHOPIN --‐ 3 MAZURKE op.59

--‐ n.1 in La minore Moderato

--‐ n.2 in La bem. maggiore Allegretto

--‐ n.3inFa#minore Vivace

BARCAROLLE op.60

POLONAISE--‐FANTASIA op.61

*******

A. SCRIABIN --‐ STUDIO op.2 n. 1 inDo#minoreAndante

12 STUDI op.8

n.1--‐ in Do# maggiore Allegro

n.2--‐ in Fa# minore A capriccio, con forza

n.3--‐ in Si minore Tempestoso

n.4--‐inSimaggiorePiacevole

n.5 --‐ in Mi maggiore Brioso

n.6 --‐ in La maggiore Con grazia

n.7 --‐ in Si bem. Minore Presto tenebroso, agitato

n.8 --‐ in La bem. Maggiore Lento, tempo rubato

n.9 --‐ in Sol# minore Alla ballata

n.10 --‐ in Re bem. Maggiore Allegro

n.11 --‐ in Si bem. Minore Andante cantabile

n.12 --‐ in Re# minore Patetico

Vita, traguardi e successi del Maestro Pietro Rigacci

Pianista concertista e compositore nato a Firenze nel 1954, consegue allo stesso tempo, con la massima votazione e la lode, i diplomi di Pianoforte (sotto la guida di Maria Tipo) e di Composizione (con Carlo Prosperi) al Conservatorio "Luigi Cherubini" di Firenze. All'età di 23 anni ottiene la cattedra di Composizione all'Istituto Musicale "Boccherini" di Lucca.

La sua carriera artistica si è sempre alternata tra la figura del concertista e quella del compositore.

Da compositore, essendo in netto contrasto con l'avanguardia sperimentalista degli anni 70, deve attendere gli anni 90 per trovare spazio nella programmazione artistica di un certo rilievo. Il suo mondo espressivo è imperniato nei concetti “armonia-melodia-ritmo”, radici formali nella classicità, che rilegge in chiave contemporanea con sfumature timbriche post-impressioniste, e richiami al mondo arcaico.

Inizia la carriera pianista vincendo nel 1976 cinque Concorsi, tra cui il Premio Pescara e il Premio Treviso, cui fa seguito il Concorso “Pozzoli” che vince nel 1977. Significative le successive affermazioni al Concorso Pianistico di Lisbona (1979), al Concorso Clara Haskil (1979) e al “Dino Ciani” nel 1980. Viene scelto da Luciano Berio come “pianista in scena” nella prima mondiale della sua messinscena “OPERA” al Maggio Musicale Fiorentino e in seguito anche ne "LA VERA STORIA" al Teatro alla Scala di Milano, nonché per l'integrale delle Sequenze incise per la RAI.

Ha effettuato molte incisioni per la BBC a Londra, per la RAI, per la Radio Svizzera, Irlandese e Norvegese, nonché suonato con le più prestigiose orchestre, nelle maggiori sale da concerto europee ed americane, e Festival internazionali.

Le conoscenze compositive lo hanno portato inoltre ad effettuare Masterclass sulla produzione musicale di Scriabin, del quale è uno dei massimi specialisti, di Messiaen.

Ha inoltre effettuato l'Integrale delle 32 Sonate di Beethoven, anche in forma di approfondimento stilistico-compositivo con lezioni-concerto.

Contemporaneamente a una brillantissima carriera pianistica, si è anche dedicato alla composizione, con opere commissionate e trasmesse da varie radio europee.

La sua composizione “Claire per vibrafono, presentata nel 1997 in prima assoluta alla Radio Svedese, è stata eseguita alla Sala Filarmonica di Berlino nel 2000 e incisa in CD. Questo brano fa parte della serie 26 evocazioni su nomi di donna per strumenti solisti, tra cui Dejanira (contrabbasso), Estrella (arpa), Flora (organo), Grayce (Corno inglese), Moana (oboe), Lucrezia (violino), Ulla (ottavino), Yvonne (pianoforte), Zoraide (violoncello).

Nel 1997 la Sveriges Radio gli commissiona inoltre i Three Canterburian Portraits per voce e cymbalom.

Nel 1998 la Associazione Musicale Lucchese gli commissiona il settimino E quindi uscimmo a riveder le stelle, in omaggio alla popolazione della città di Sarajevo devastata dalla guerra, per flauto, clarinetto, violino, viola, violoncello, vibrafono e pianoforte.

Nel 2001 riceve dalla presidenza svedese di turno alla UE, la commissione di un brano, il Four Songs for Alice eseguito nel Salone della UE a Bruxelles.

Nel 2003 il Festival di Musica da camera di Bastad (Svezia) gli commissiona la Elegia quinta per oboe e vibrafono, trasmessa in diretta alla radio svedese.

Nel 2007 è stata rappresentata la sua prima opera lirica in 3 atti, “Sogno di una notte di mezza estate”, su libretto di Debora Pioli, commissionata dalla International Opera Theatre di Philadelphia, ispirata all’omonima commedia di Shakespeare.

Nel 2010, su commissione dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo, è stato eseguito in prima assoluta il poema lirico L'arpa d'oro per soprano, coro e orchestra. Del 2011 è il suo Concerto per marimba e orchestra.

Grande successo ha anche avuto il concerto per pianoforte e orchestra, pieno di citazioni operistiche: Concerto 1813 - Omaggio a Verdi, scritto in collaborazione con il padre Bruno Rigacci (autore del primo e secondo movimento).

Nel 2014 dirige a Firenze la sua seconda opera Magiche rime arcane, visione allegorica in un atto, su testo di Rodolfo Tommasi, commissionata dall’Accademia Europea di Firenze, in cui antichi miti primari dell'Uomo vengono evocati in un fantastico ambiente rinascimentale fiorentino.

Recital del Maestro Pietro Rigacci

Sala Sodano di Palazzo d’Alì a Trapani

Sabato 7 maggio 2022 alle ore 19,30

prenotazione obbligatoria su www.trapaniclassica.it

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza