Daniela Toscano è stata riconfermata sindaca di Erice. Con 5.005 voti e una percentuale pari al 42.57% ha sbaragliato la concorrenza: in ordine, dietro la Toscano, Piero Spina ha ottenuto il 29% delle preferenze con 3.410 voti; a seguire Maurizio Oddo che ha collezionato 2.039 voti pari al 17.34%, e Silvana Catalano che di voti ne ha ricevuti 1.303 (11.08%).
La Toscano, dopo la positività al Covid registrata nella giornata di domenica, ha dovuto vivere l’intensa giornata delle elezioni tra le mura di casa, dove si trova ancora in quarantena. Ai nostri microfoni ha parlato così: «Ho concluso in maniera abbastanza anomala questa mia legislatura dopo tante peripezie. Per la prima volta non ho potuto votare; faccio politica attiva da quando avevo 18 anni, non ho potuto partecipare allo spoglio. Ho trascorso questa lunga giornata da sola poiché sia mio marito che mia figlia si trovavano al comitato».
Si aspettava la riconferma? «Devo essere sincera, sì! Non sapevo la percentuale ma ero convinta che il corpo elettorale avrebbe riconfermato la fiducia. Ho passato il pomeriggio in maniera del tutto serena in compagnia del pc dove guardavo le proiezioni di voto. Ho capito sin da subito che l’andamento era a mio favore, anche in zone che nella teoria avrebbero dovuto dare ragione al candidato Piero Spina, come i votanti di Raganzili e Via Manzoni: ho visto che anche lì eravamo davanti e mi sono ulteriormente tranquillizzata.
Avanti in tutte le sezioni: nella zona di casa mia, a Villa Mokarta, sapevo che sarei arrivata davanti a tutti con i residenti di via Argenteria e Rosmini. Anche San Giuliano ha confermato la fiducia, benché siano stati in pochi a recarsi al voto». Tempo di pensare dunque all’immediato futuro… «Devo assolutamente approvare il bilancio. Senza questo importantissimo strumento finanziario non possiamo operare; tutti gli atti propedeutici sono già pronti: il bilancio è l’atto principe del Comune.
Il resto verrà dopo. So che mi aspetta un lavoro immane ma lo sapevo già; non abbiamo mai smesso di lavorare visto che eravamo l’amministrazione uscente. Non è stato semplice conciliare campagna elettorale, che era una condizione in subordine rispetto all’amministrazione della città». Vuole ringraziare qualcuno? O dire qualcosa ai cittadini che non l’hanno votata? «Quando il sindaco viene eletto, è il sindaco di tutti. Il sindaco incarna la città quindi io devo ringraziare naturalmente chi ha riposto in me la fiducia; continuerò, con impegno e dedizione, a portare a termini i progetti già iniziati e quelli che vorranno.
Di tutti i finanziamenti ottenuti negli anni, a differenza da quanto asserito da Eleonora Lo Curto che avrà travisato, ho potuto realizzare il 10% perché non è dipeso dalla sottoscritta. I decreti di finanziamento, quindi quando arrivano le risorse, dipendono dal Ministero o dalla Regione. Gli ultimi finanziamenti, arrivati nella parte finale della mia scorsa legislatura, dovranno passare dalle gare e poi agli interventi: grazie ai finanziamenti e ad un immane lavoro svolto con una squadra consolidata e competente soprattutto, Erice farà un ulteriore salto di qualità e sono molto fiduciosa che riusciremo a realizzare molte opportunità per il nostro territorio».
Un messaggio agli avversari… «La campagna elettorale, per quanto mi riguarda, si basa sul programma. Gli elettori scelgono il candidato sindaco sicuramente anche per una questione di empatia, di ciò che riesce a trasmettere in termini di fiducia e senso di responsabilità però fondamentalmente il patto che lega ai cittadini è il programma che abbiamo presentato agli elettori; un programma credibile, sostenibile e che sarà realizzato. Da donna pragmatica e a cui piace sognare, bisogna proporre interventi che realmente possono realizzarsi».
