Quale logica nel “declassamento” delle Unità di Oncologia del Sant’Antonio di Trapani e di Chirurgia dell’Ajello” di Mazara?

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
25 Giugno 2019 09:46
Quale logica nel “declassamento” delle Unità di Oncologia del Sant’Antonio di Trapani e di Chirurgia dell’Ajello” di Mazara?

Nell’ambito del Piano di Rete Ospedaliera Regionale che riguarda l’Asp del Territorio provinciale di Trapani si registrano negli ultimi giorni scelte che certamente suscitano dei dubbi e lasciano molti interrogativi in merito ad uno strano incrocio declassamento, e conseguente potenziamento, fra l’Ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani e l’Ospedale “A. Ajello” di Mazara del Vallo, entrambi  -secondo il suddetto Piano regionale- classificati come DEA di I livello. In una nota l'Asp di Trapani ha di fatto annunciato il declassamento dell'unità operativa di oncologia dell'ospedale di Trapani, che da complessa diventa semplice.

Ecco il testo del comunicato stampa di ieri pomeriggio dell'Asp di Trapani: “L’Oncologia medica di Trapani non chiuderà. La direzione generale dell’Azienda sanitaria provinciale smentisce qualunque notizia relativa ad una eventuale interruzione dei servizi specialistici. In particolare, la trasformazione riguarderebbe il passaggio dall’attuale Unità operativa complessa a Unità operativa semplice, senza alcuna conseguenza per i pazienti oncologici in cura presso l’ospedale trapanese.

L’Unità operativa complessa verrebbe spostata a Mazara del Vallo presso l’Ospedale Abele Ajello. “La ricollocazione della Unità operativa complessa non sarà operativa immediatamente, d’intesa con l’Assessorato - ha precisato il direttore generale dell’Asp di Trapani, Fabio Damiani - in ogni caso, quando e se ciò dovesse accadere non cambierà assolutamente nulla per i cittadini in quanto il reparto a Trapani sarà sempre operativo e i cambiamenti riguardano esclusivamente una situazione organizzativa interna.

L’intenzione dell’Azienda – ha sottolineato Damiani - è sviluppare le attività e non certamente depotenziarle. A questo scopo, nell’Unità oncologica di Trapani, è prevista la definizione di quattro posti letto che si inserisce in un più complesso programma di generale valorizzazione della struttura”. L'Asp pertanto dice che non ci saranno conseguenze per gli utenti della stessa Unità, ovviamente bisognerà aspettare e vedere concretamente cosa succederà. Ad ogni modo non riusciamo a comprendere la ratio della scelta, diversi gli interrogativi per vari motivi.

Innanzitutto bisogna ricordare che al Sant’Antonio Abate  l’UOC di Oncologia Medica è presente da 28anni, inoltre l’Ospedale “Abele Ajello” non è dotato, al momento, dell’Unità Farmaci Antiblastici che sarebbe necessaria a supporto alla nuova Unità di Oncologia di Mazara del Vallo. Nel frattempo, proprio a Mazara del Vallo si punta l’indice contro il nuovo piano di rete ospedaliera regionale che prevede il declassamento del reparto di chirurgia dell’“Abele Ajello” da Unità Operativa Complessa a Unità Operativa Semplice; quella complessa sarebbe destinata all’Ospedale di Trapani.

Sulla questione è già intervenuto più volte il Tribunale dei Diritti del Malato, organo costituito esclusivamente da volontari cui uno sportello è aperto all’interno del nosocomio mazarese, il quale parla di “ennesimo tentativo di abbassare la soglia di prestigio della città”. Anche in questo caso si registrano dubbi sulla ratio della scelta operata dall’ASP di Trapani su indicazioni regionali considerato che il reparto di chirurgia di Mazara è dotato di strumentazioni all’avanguardia, tre sale operatorie tutte a norma UE registrando oltre 1000 interventi annuali, di cui il 30% è di natura oncologica, effettuati dall’ottimo ma ristretto personale medico, sanitario e parasanitario operante all’interno.

Inoltre, all’interno dell’Ospedale, esiste una struttura dipartimentale funzionante di radioterapia. Il Tribunale dei Diritti del Malato definisce “irrazionale” la scelta di far passare da complessa a semplice l’Unità di Chirurgia perchè priverebbe i pazienti della zona sud della Provincia di Trapani di un nosocomio punto di riferimento per cure sanitarie che, diversamente, rischierebbero di far affrontare ai malati dispendiosi spostamenti. Inoltre, essendo l’ospedale di Mazara classificato come DEA di I livello non si spiega il perchè, lo stesso decreto assessoriale della Regione Siciliana dell’8 febbraio 2019, classifica la chirurgia generale semplice con 14 posti letto, tenendo presente che, attualmente, da quando è stato aperto il nuovo Ospedale “Ajello”, il reparto di chirurgia opera come unità complessa ed ha raggiunto in questi due anni i predetti numeri di interventi.

“In previsione della certificazione della validità di questo decreto assessoriale con l’atto aziendale del direttore dell’Asp di Trapani, il rischio –avverte il Tribunale dei Diritti del Malato- che l’importanza del reparto di Chirurgia dell’Ospedale Abele Ajello possa venir meno è alto. C’è ancora tempo per correggere tale anomalia, per farlo bisogna che tutti gli organi competenti cui il TDM si rivolge per potervi ovviare e, in particolare, al sindaco di Mazara del Vallo, che per istituzione è il responsabile della sanità a Mazara, si possano far carico dell’ennesimo “torto” che subiranno la città e i cittadini di Mazara e non solo”.

Insomma la questione è abbastanza calda tanto che nella prossima seduta consiliare è previsto anche un ordine del giorno intitolato “Declassamento dell’U.O. di Chirurgia Generale del P.O. “A. Ajello” di Mazara del Vallo” presentato dal consigliere comunale Giuseppe Palermo nella scorsa seduta consiliare. Per concludere, non riusciamo pertanto a capire le effettive motivazioni (non crediamo che basti soltanto motivare le scelte riferendosi esclusivamente alle direttive stabilite nel Piano ospedaliero regionale, parliamo di sanità…) che porterebbero a ridurre a semplici le due suddette Unità dei due ospedali, “Sant’Antonio Abate” e “Ajello”, che attualmente lavorano a pieno regime.

Vi sono forse altre “logiche” che sfuggono all’umana comprensione? Non sarebbe stato logico lasciare le cose al loro posto? Domande alle quali gli organi competenti potrebbero dare risposte convincenti. Francesco Mezzapelle

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