Si avvia a conclusione il processo di appello "Scrigno", scaturito da un'operazione messa a segno dai Carabinieri nel 2019. Tra gli imputati che hanno scelto di essere giudicati con il rito ordinario spicca la figura dell'ex deputato regionale Paolo Ruggirello, già condannato in primo grado a dodici anni per concorso esterno in associazione mafiosa.
Nel corso della sua arringa, la procuratrice generale Rita Fulantelli ha chiesto la riforma della sentenza di primo grado, emessa dal Tribunale di Trapani, chiedendo la condanna per l'ex parlamentare regionale del Pd a 15 anni di reclusione per associazione mafiosa.
Per altri due imputati, Vito Mannina e Alessandro Manuguerra, la pg ha richiesto otto anni di carcere per voto di scambio politico-mafioso per le elezioni amministrative di Erice del 2017.
Le indagini, condotte dai Carabinieri, portarono alla luce quello che gli investigatori hanno definito un "patto sinallagmatico" tra mafia e politica. Al centro dell'inchiesta, i legami tra Ruggirello e alcuni esponenti delle famiglie mafiose della provincia storicamente legate a Matteo Messina Denaro.
Adesso la parola passa ai difensori. La sentenza dovrebbe essere pronunciata entro la fine dell'anno.