“Centinaia di pensionati siciliani subiranno le ennesime ingiustizie legate alle misure che il Governo ha predisposto nella manovra di bilancio 2019. Il nuovo blocco della rivalutazione delle pensioni segue le politiche ingiuste e dannose che in tutti questi anni hanno impoverito i pensionati italiani ponendo così in stato di estrema precarietà le famiglie oltre che l’economia del Paese”. Cosi si legge nella lettera che i sindacati dei Pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilpensionati hanno consegnato insieme ai confederali Cgil Cisl Uil Trapani al Prefetto della città, Darco Pellos, nel corso dell’incontro a margine del sit in di protesta che si è tenuto davanti la Prefettura di Trapani, contro “il blocco delle rivalutazioni delle pensioni previsto nella manovra” e “per dire no al governo che vuole impedire la rivalutazione delle pensioni”.
“Siamo stanchi - hanno affermato i pensionati - di fare da cassa dei governi, siamo l’ammortizzatore sociale delle famiglie, è ora di pensare anche a noi”. “Questo esecutivo - spiegano i sindacati - , come gli altri che lo hanno preceduto, vuole risparmiare sui tantissimi cittadini pensionati”. Al presidio erano presenti i segretari di Spi Cgil Trapani Franco Colomba, i segretari territoriali Fnp Cisl Palermo Trapani Teresina Fodale e Salvatore Picciurro e di Uilpensionati Trapani Leonardo Falco insieme ai segretari confederali Cgil Trapani, Cisl Palermo Trapani e Uil Trapani, Filippo Cutrona, Leonardo La Piana ed Eugenio Tumbarello.
Da quest’anno a differenza di quanto era previsto, non verrà ripristinata la rivalutazione delle pensioni, bloccata dal 2011, ma ci sarà un nuovo sistema di riduzione della perequazione per gli importi superiori a 1.500 euro lordi al mese. “Non si tratta di certo di pensioni d’oro, ma di quelle di operai, impiegati, braccianti che dopo aver versato contributi per una vita e pagato tasse, si vedono mettere per l’ennesima volta ’le mani in tasca’ dal Governo che fa cassa con le pensioni” scrivono nel documento consegnato al Prefetto i sindacati.
I sindacati lamentano inoltre la mancanza “di novità sul fronte della non-autosufficienza, della sanità e del welfare sociale, per il quale le risorse continuano ad essere poche e le tutele basse”. E concludono, “l’azione unilaterale del Governo tradisce le intese sottoscritte dall’ultimo esecutivo con il sindacato, che prevedevano che dal primo gennaio 2019 ripartisse il meccanismo di rivalutazione, e l’impegno che l’attuale Presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva preso, il 19 dicembre 2018 con Cgil Cisl Uil, di tener conto delle proposte che gli venivano consegnate e di confrontarsi con il sindacato sulle misure che incidono profondamente sulla vita dei lavoratori e dei pensionati”.
La protesta in tutte le città italiane continuerà fino a che i pensionati non avranno risposte.