Nella notte tra il 17 e il 18 maggio, durante un’operazione condotta della Guardia Costiera di Marsala, il personale della locale Autorità Marittima intercettava un’imbarcazione intenta nello sbarco di un ingente quantitativo di tonno rosso, sulla riviera meridionale del Comune di Marsala, il località “Giardinello”. Dall’ispezione è emerso che a bordo dell’unità erano custoditi 10 esemplari di grosse dimensioni di tonno rosso. L’unità non risultava essere un peschereccio regolarmente autorizzato, bensì un’imbarcazione da diporto.
Immediatamente è scattato il sequestro dell’intero quantitativo di prodotto ittico e l’elevazione di una sanzione amministrativa tra le più alte previste per questo tipo di illeciti. Trasportati presso il Comando della Guardia Costiera, i militari hanno pesato i grossi esemplari, alcuni dei quali raggiungevano i 250 kg, per una somma totale di oltre 22 quintali. La condotta tenuta, specifica il Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo TV (CP) Gian Luigi BOVE, viola una serie di normative comunitarie e nazionali, finalizzate alla tutela di particolari specie ittiche, quale quella del Thunnus Thynnus (tonno rosso).
Esso infatti può essere pescato solo da pescherecci autorizzati e nel limite di una quota fissata dalla Comunità Europea e distribuita tra i pescherecci italiani dalla Direzione Generale della Pesca Marittima e dell’acquacoltura. Nella fattispecie il trasgressore è un diportista ed a questa categoria è permesso pescare tonno rosso esclusivamente dal 15 giugno al 15 ottobre e comunque non più di un esemplare al giorno. Inoltre ometteva di comunicare lo sbarco alla Guardia Costiera, sbarcava in un punto vietato e superava di gran lunga il limite, in peso, consentito a chi esercita la pesca ricreativa.
Le sanzioni, per questo tipo di violazioni sono salatissime ed il soggetto rischia di dover pagare una somma tra i 50.000 e i 100.000 euro, oltre alla sanzione accessoria della confisca del pescato. Ma i particolari più gravi sono emersi dopo l’ispezione dei veterinari dell’ASP. Come di consueto, la Guardia Costiera ha chiesto l’intervento degli specialisti dell’azienda sanitaria provinciale per verificare le condizioni del prodotto ittico e valutarne la commestibilità, al fine di devolverlo in beneficenza.
Dall’analisi è però emerso che 6 dei 10 esemplari erano potenzialmente pericolosi per la salute, per cui ne è stato vietato il consumo. E’ infatti necessario sapere che, come sottolineato dal Medico veterinario intervenuto “è riconosciuta la delicatezza che contraddistingue le carni del tonno rosso, che per le peculiari caratteristiche organolettiche, si prestano a facili alterazioni”. Alterazioni che sono facilmente riscontrabili su prodotti custoditi a bordo di unità navali, come quelle da diporto, sprovviste di idonei locali frigo.
L’operazione ha quindi scongiurato che venisse immesso sul mercato un ingente quantitativo di prodotto nocivo per la salute pubblica. Gli esemplari giudicati commestibili sono stati devoluti in beneficienza alla CARITAS tramite la Parrocchia di San Francesco di Paola, nel Comune di Marsala, che assiste oltre 100 famiglie. [gallery link="file" ids="10154,10155,10156"]