Logge Massoniche proviamo a capirne di più ed a sdrammatizzare certi rituali…

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
31 Marzo 2019 13:07
Logge Massoniche proviamo a capirne di più ed a sdrammatizzare certi rituali…

Di logge massoniche non ne capisco nulla, nè tantomeno di club e clubbettini d’elite…In maniera molto semplice una volta al mese con un gruppetto di amici ci si ritrova in un ristorante per passare qualche ora in compagnia, una cena al termine della quale ognuno (in base alle sue possibilità economiche) la scia una cifra in una cassetta e quando il gruzzoletto si fa consistente lo devolviamo alle varie associazioni o onlus che hanno scopi sociali. Siamo massoni anche noi? Non abbiamo però grembiulini vari….

Ho notato i nomi assurdi e talvolta indicativi dei nomi delle logge stesse. I nomi delle stesse sono tutto un programma (sanno quasi anche di nomignoli da partito politico): si va da “Progresso e Libertà” (viste le condizioni attuali in Italia ed in Sicilia un progresso da non dire), a “Giuseppe Garibaldi” (il fautore dell’unione d’Italia con annessi e connessi,storia che andrebbe totalmente rivista), ad “Aldebaran” (come a dire chi vi appartiene è come la stella più luminosa della costellazione del Toro).

Quella che però già il nome è una garanzia, la “Scontrino” (sotto le spoglie di un circolo culturale agiva diciamo diversamente): come a dire “passare alla cassa prego”. Il 6 aprile ricorre il 33esimo anniversario della sua “scoperta” e di altre sei la cui sede era sempre nel medesimo circolo culturale. I nomi anche qui che hanno quel certo non so che di magico: Iside, Iside 2, Hiram, Cafiero, Ciullo d’Alcamo, Osiride e una fantomatica Loggia C. I principi, quelli veri, massonici sono condivisibili: Amore fraterno, Carita’ e Verita’.

Solo che col tempo, ed oggigiorno ancora di più, la massoneria è andata via via “sporcandosi le mani” andando contro uno dei dettami fondamentali: vietare ai propri affiliati di discutere di politica e religione coltivando solo la dedizione alla patria e la fratellanza universale. Qui, scatta l’inevitabile riso amaro, visto che tanti membri, invece, hanno pensato bene di appoggiare cause politiche (ovvero garantire i voti a questo o quel partito, a questo o quel candidato, talvolta di decidere quasi in prima persona la politica di un luogo).

Da profana mi chiedo: visti i loro buoni principi perchè tanti gruppetti e gruppettini, i rituali col cappuccetto e non, le iniziazioni (che danno quell’aria quasi di mistero africano), tutte manfrine che fanno pensare ad una sorta di circo. Visto che la loro finalità è “fare del bene all’Umanità” che bisogno c’è di tutte queste manfrine. Il prossimo si può aiutare anche singolarmente senza la necessità di rituali: basta andare negli ospizi ad alleviare le giornate di chi è solo, aiutare direttamente le famiglie, contribuire all’economia di un luogo.

Se penso ad esempio a Castelvetrano, beh, è l’esempio lampante di loggette e balconcini  che hanno fallito negli intenti della Massoneria. Anzi, hanno danneggiato la sopravvivenza di un paese. Poi ci sono i termini esoterici usati in massoneria.

Tanti appartenenti (e mi riferisco a personaggi che hanno avuto modo di acculturarsi) non sanno usare un congiuntivo nè tantomeno un pronome personale, se invece iniziassero a studiarsi un po’ l’italiano non sarebbe meglio? E si parte con “apprendista” (come un contratto di lavoro) ad aumento di salario, cazzuola, collare (sa di costrizione quasi), compagno d’arte (che viste le vicende degli ultimi anni fa venire in mente i “compagni di merende”), diploma (beh qualcuno sarebbe meglio ne conseguisse uno nuovo tanto per imparare almeno a parlare), figli della vedova ( un programma, purtroppo di vedove ce ne sono molte ed a quanto pare non è che sono poi aiutate), fratelli (un po’ come il “compagno” di comunista memoria), guanti (la mia mente sarà deviata ma in genere si usao per fare le pulizie in casa o per non lasciare impronte), lavori architettonici (ecco Castelvetrano ad esempio ne avrebbe bisogno visto che sta cadendo a pezzi), sacco delle proposte (beh ultimamente in quei sacchi credo ci fosse ben altro delle richieste di aiuto o proposte), denuncia (pure un tribunale massonico, se ne avessero fata qualcuno davvero alle forze dell’ordine forse forse Castelvetrano non sarebbe ridotta così), terzo grado (come non pensare ad un interrogatorio, no?), tornata (e siamo sempre in tema direi, tornata elettorale).

Volta d’acciaio: un termine che va a cozzare con i principi massonici: omaggio reso in tempio a un visitatore illustre dai membri della loggia che allineati su due file incrociano le spade e formano una volta sotto la quale passa il visitatore . Chi è mai un visitatore illustre per i massoni? Un operaio in cassa integrazione, la nonnina col minimo della pensione, o semplicemente un capoccione che può soddisfare alcune richieste dei membri? E adesso sono pronta all’indignazione….o iniziazione? Elena Manzini

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