Lacrime e dolore per l'ultimo saluto ad Alessandro

Gremita la Cattedrale di Trapani per il funerale del piccolo precipitato dal balcone venerdì scorso

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
27 Ottobre 2025 18:04
Lacrime e dolore per l'ultimo saluto ad Alessandro

All’uscita del feretro, tanti palloncini bianchi si sono alzati al cielo, portando con sé il nome di Alessandro, un bambino di appena dieci anni che la vita ha voluto portare via troppo presto. La Cattedrale di San Lorenzo era gremita. Volti segnati dalle lacrime, il silenzio rotto dai pianti di chi Alessandro lo aveva conosciuto. 

A celebrare il rito funebre, il vescovo Pietro Maria Fragnelli che con parole di tenerezza e fede ha cercato di dare un senso a ciò che senso non ha. 

"Pensiamo all’abbraccio con cui fu accolto alla nascita: gioia capace fare casa e di andare oltre ogni sorpresa - ha sottolineato nel corso della sua omelia - pensiamo all’abbraccio della Chiesa nel giorno del battesimo, in cerca della carezza divina che fa fiorire l’umana fragilità. 

Pensiamo all’abbraccio festoso dei compagni di scuola, con cui ha camminato e ha condiviso le gioie e le fatiche dell’apprendere. Pensiamo agli operatori che l’hanno accompagnato nella difficile arte dell’autonomia possibile nella sua vicenda, pur tra le inevitabili limitazioni.

Pensiamo all’ospedale, dove ha consegnato l’estrema sua vulnerabilità fino alla morte ormai ineluttabile.Pensiamo infine all’abbraccio della nostra città, scioccata, stordita dalla notizia del suo addio anche a chi non l’aveva mai conosciuto". 

Una tragedia improvvisa, inspiegabile: un volo dal quinto piano, la corsa disperata all’ospedale Sant’Antonio Abate, poi il trasferimento a Di Cristina di Palermo. Ore di attesa, di preghiere, di speranza. Fino a quando la notizia è arrivata, spegnendo ogni luce e lasciando Trapani avvolta in un dolore profondo.

I medici hanno fatto tutto il possibile, ma le ferite erano troppo gravi. Alessandro se n’è andato piano, con la dolcezza che lo aveva sempre contraddistinto, lasciando un vuoto che nessuno potrà colmare.

Durante la funzione, le maestre e le terapiste Aba hanno letto parole che hanno trafitto i cuori: “Ci hai insegnato ad essere pazienti”, “Sei stato un dono”, “Grazie per il tuo sorriso dolce”. Frasi semplici, ma piene di amore vero.

E poi, l’applauso finale — lungo, intenso, commosso. Un abbraccio collettivo, un modo per dire addio, ma anche per promettere di non dimenticare. Oggi Trapani si è fermata per Alessandro, per quel bambino che amava il mare e la vita, e che in silenzio ha insegnato a tutti cosa significa amare davvero.

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