«È mai possibile che si rovinano le persone in questo modo?». Inizia così, in un servizio andato in onda ieri in prima serata durante il programma Le Iene, il lungo sfogo di Andrea Bulgarella, l’imprenditore trapanese a capo di uno dei più importanti gruppi alberghieri in Italia.
La Iena Gaetano Pecoraro ha così ricostruito la storia dell’ingegnere, partendo dall’infanzia di Bulgarella e finendo al 2015 quando l’imprenditore cadde in disgrazia.
Bulgarella, infatti, fu accusato di essere un mafioso e di avere stretti rapporti con Matteo Messina Denaro.
Accuse che, però, non hanno nessun fondamento: non si arrivò nemmeno al processo e tutto finì con un’archiviazione – quindi senza neppure un risarcimento alla parte colpita –.
«Io non ho mai pagato una tangente – ha dichiarato, durante l’intervista, Bulgarella – e ad un certo punto venne a trovarmi il capomafia del mio paese: gli dissi che non chiedevo nulla a loro e, quindi, nemmeno loro dovevano chiedere niente a me».
Per anni Bulgarella denunciò la situazione, con annesso furti e attentati nei suoi cantieri.
Il 3 ottobre 2015, però, crolla tutto ciò che Bulgarella aveva costruito tra la Sicilia e la Toscana. Quel giorno, infatti, i magistrati della Direzione Antimafia di Firenze ordinarono la perquisizione di tutti i suoi immobili poiché accusato di aver costruito in Toscana con capitali accumulati grazie ai rapporti con la mafia trapanese.
Da qui parte l’indagine del noto programma di informazione dove fanno da contorno le letture delle svariate dichiarazioni di pentiti e le interviste a Federico Tumbiolo – socio di Andrea Bulgarella – e ad Antonino Birrittella, anche lui pentito che, ancora oggi, lavora in città con il suo nome.
Vano, poi, il tentativo di contattare uno dei magistrati che condusse l’inchiesta. Inchiesta che, ovviamente, causò gravi danni a Bulgarella, costretto a svendere tutto ciò che possedeva.
«Questa è la beffa più incredibile – ha spiegato, alla fine del servizio, la Iena Gaetano Pecoraro – nonostante Bulgarella e tutti i suoi collaboratori siano usciti più che puliti da questa vicenda, per le banche ancora oggi questo imprenditore è persona non gradita».
Una situazione paradossale che ha quasi dell’incredibile e che vede un Andrea Bulgarella distrutto e quasi irriconoscile, con tanta rabbia ma con ancora la capacità di farsi sentire.