È trapanese uno degli otto giovani indagati per accesso abusivo a un sistema informatico, violenza privata, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica o religiosa.
Gli otto ragazzi – un ventunenne e sette minorenni tra cui un trapanese – avrebbero infatti partecipato a dei convegni online sulla Shoah – organizzati il 26 gennaio, Giornata della Memoria, dall’Associazione Italia Israele di Venezia – inneggiando a Mussolini, offendendo gli ebrei e bestemmiando, con sottofondo una musica del Ventennio fascista.
Ma non solo quest’episodio. Perché le intromissioni, in totale, sono state due, entrambe con la stessa dinamica. La seconda, infatti, risale al 4 febbraio durante alcuni incontri organizzati dal Comune di Cinisello Balsamo.
Un «gesto goliardico» - come hanno dichiarato, giustificandosi, i ragazzi indagati – di cui si è occupato immediatamente la Procura di Milano, che ha avviato le indagini e successivamente delegato la Digos di Palermo che, dopo alcune perquisizioni a Trapani e nel capoluogo siciliano, ha individuato gli utilizzatori degli apparecchi elettronici sottoposti a sequestro.
Gli investitori, così, sono risaliti agli account dei responsabili che, inoltre, tramite una chat telegram avrebbero poi condiviso azioni di hackeraggio e cyberbullismo. Il tutto, però, senza che i ragazzi siano appartenenti ad un gruppo politico.