È il cerchio che si chiude. È quel gesto che rende eterna la storia d’amore fra il Trapani, la maglia granata, Aristide Zucchinali e la città tutta. L’ala bergamasca, che rifiutò la A per giocare con il Trapani, adesso è cittadino onorario di Trapani, anche se è deceduto 5 anni fa, nel 2018. Quando arrivò a Trapani, sul finire degli anni Cinquanta, voleva andare via. Campo polveroso, spogliatoi poco accoglienti. Non gli piaceva nulla. Cinque anni dopo, quando venne ceduto, lasciò in città una parte del suo cuore, lo stesso che pianse di gioia nel 2013 quando i granata conquistarono la serie B, quella categoria che a lui, con il Trapani, sfuggì un paio di volte, una in modo clamoroso con il ko di Chieti all’ultimo turno.
Questa mattina presso
l'aula consiliare di Palazzo Cavarretta si è svolta la cerimonia per
il conferimento della cittadinanza onoraria postuma all'ex giocatore
del Trapani in granata dal 1957 al fino 1962, con cui ha collezionato
circa 50 reti in 150 presenze.
Alla cerimonia sono intervenuti i
famigliari di Zucchinalli; moglie, figli e nipoti, una rappresentanza degli alunni dell'istituto “Bassi- Catalano” e il dott. Giuseppe Mazzarella, storico medico sociale del Trapani calcio che ha ricordato i momenti trascorsi con Zucchinali.
Firmatario dell'atto d'indirizzo è stato il consigliere comunale Giuseppe Virzì che, prendendo la parola, ha sottolineato come l'obiettivo dell'iniziativa è stato quello di ricordare chi ha fatto la storia del Trapani, affinchè personalità come Zucchinali possano essere da esempio per i nostri giovani.
ll promotore dell’iniziativa è stato il giornalista Nicola Rinaudo che ha evidenziato come parlare oggi di Zucchinali, a distanza di quasi 60 anni da quando indossò la casacca granata, vuol dire far riaffiorare sentimenti e valori veri che purtroppo la società moderna, non tutta, ha sostituito con dei disvalori.
“Aristide Zucchinali è la storia del Trapani – sono le parole del presidente granata, Marco La Rosa -. Lui, con le sue movenze ed i suoi gol, con la sua voglia di essere e di regalare gioia alla tifoseria, incarna alla perfezione lo spirito del Trapani e dei trapanesi, se è vero che a distanza di 60 anni dalla sua esperienza con la maglia granata, è ancora oggi ricordato praticamente da tutti. Ed il riconoscimento della cittadinanza onoraria rappresenta il giusto e doveroso premio per un uomo, prima ancora che calciatore, che ha lottato con tutte le sue forze per il riscatto sportivo, ma anche sociale, di questa meravigliosa terra”
«Siamo onorati e commossi di essere qui – ha dichiarato, invece, Fabrizio Zucchinali, uno dei quattro figli – anche perché questa città è stata casa di mio papà. Trapani, di conseguenza, è anche la nostra casa. Papà ci ha sempre raccontato una serie di aneddoti e ricordi, come quello del trasferimento alla Spal che sembrava ormai cosa fatta ma lui stracciò il contratto perché Trapani era casa sua e volle rimanere qui. Oltre al grande giocatore dal valore tecnico, ha prevalso quello umano perché ha guardato agli affetti». Rifiutò la Spal ma pochi mesi dopo andò a Pescara e lo fece in segno d’amore verso la città: gli introiti della sua cessione evitarono il fallimento della proprietà di allora.