Questa settimana la trasmissione “Borghi d’Italia” farà tappa in Sicilia, alla scoperta di Custonaci, denominata anche città internazionale dei marmi per la presenza nel suo territorio di un importante bacino estrattivo. Durante la registrazione del programma sono stati intervistati il sindaco Fabrizio Fonte, il parroco Don Antonio Peraino, la chef Caterina Oddo, Giuseppe Angelo della Pro Loco, e Luigi Biondo, direttore del Parco Archeologico di Segesta.
Particolare attenzione è stata data al centro storico, al meraviglioso Santuario di Maria Santissima di Custonaci, al museo Arte e Fede e alla grotta Mangiapane dove ogni anno viene rappresentato l’affascinante “presepe vivente”. Non poteva mancare, chiaramente, la suggestiva Baia di Cornino con il suo borgo marinaro e le sue acque cristalline certificate con le 4 Vele da Legambiente. Verranno, inoltre, presentati i piatti tradizionali e le altre tipicità del luogo.
La data della messa in onda su Tv2000 (can. 28 del digitale terrestre oppure 157 di Sky) è sabato 13 settembre, alle 12.15 circa, con repliche domenica 14 settembre alle 6.20 e domenica 21 settembre alle 12.15. La puntata andrà in onda anche nella versione Radio, domenica 14 settembre, alle 14, su Radio InBlu e alle 17 su Radio Vaticana Italia.
“Siamo felici - ha dichiarato il Sindaco Fabrizio Fonte - di aver ricevuto l’attenzione di una trasmissione tanto seguita come Borghi d’Italia. Abbiamo cercato di raccontare, anche attraverso questa puntata televisiva, il volto autentico di Custonaci, fatto di persone accoglienti e laboriose e di luoghi incantevoli ricchi di memorie e di identità. Aspetti che, tra l’altro, vengono spesso messi positivamente in evidenza proprio dai numerosi turisti che hanno avuto modo di visitare la cittadina collinare. La bellezza del Borgo di Custonaci, quale punto di incontro tra mare e montagna, va, infatti, oltre il semplice aspetto estetico, considerata anche la ricchezza del suo patrimonio immateriale, fatto – conclude il primo cittadino – di tradizioni vive trasmesse di generazione in generazione”.