Donare i capelli per realizzare parrucche per pazienti oncologici. L’ iniziativa arriva anche a Trapani

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
24 Ottobre 2020 10:17
Donare i capelli per realizzare parrucche per pazienti oncologici. L’ iniziativa arriva anche a Trapani

Per moltissime donne il passo dai capelli lunghi ai capelli corti è grande, talmente grande che spesso deve accadere qualcosa di importante, qualcosa che faccia prendere la decisione di sottoporsi ad una sforbiciata radicale. La fine di un amore, la voglia di cambiamento o la poca praticità della folta chioma lunga. Un gesto che può diventare profondamente altruista se si decide donare i propri capelli affinchè vengano utilizzati per la creazione di parrucche per pazienti oncologiche. E’ quello che ha deciso di proporre alle sue clienti, che puntano ad un drastico cambio look, Stefania Figlioli, titolare di una parrucchieria – centro estetico a Trapani.

Lavoro in questo settore da 32 anni – afferma Stefania- e quando sono venuta a conoscenza, grazie ad una mia cliente, della possibilità di donare i capelli, ho iniziato ad amare ancora di più il mio lavoro. Non sono una di quelle che ama tagliare in maniera eccessiva i capelli ma quando le clienti lo desiderano allora propongo di contribuire ad una buona causa, donandoli. Devo dire - continua Stefania- che quando lo propongo la gente rimane piacevolmente stupita e anche soddisfatta di questo gesto di altruismo”. Stefania ha condiviso il progetto Smile dell’ A.T.R.I.

Onlus che, grazie all’utilizzo di capelli donati, consente la realizzazione di parrucche e ricostruzioni post terapiche della chioma con costi notevolmente ridotti. A.T.R.I. Onlus è un’associazione romana che in collaborazione con la Tricostarc e la fondazione Prometeus Onlus offre un sostegno concreto con l’obiettivo di agevolare il più possibile la qualità della vita delle pazienti oncologiche, combattendo al loro fianco per far si che le protesi tricologiche, in questi casi, vengano riconosciute come terapeutiche e quindi rese totalmente detraibili (ad oggi la detrazione è possibile solo per il 19% del costo totale e solo pochissime regioni mettono a disposizione dei contributi per l’acquisto di una parrucca).

Donare è molto semplice ci spiega Stefania. “Io procedo, come da indicazioni della Triscostarc, dividendo la testa in sei settori e facendo per ciascuno una coda che verrà tagliata appena sopra l’elastico. I capelli tagliati dovranno avere una lunghezza minima di 28 cm per poter garantire il loro utilizzo (i capelli ricci vanno misurati al naturale) e possono essere di qualsiasi tipo (spessi, fini, tinti, mesciati, con schiariture, etc...), è necessario che siano ben puliti ed asciugati e ben legati alle estremità con degli elastici.

Una volta tagliati, li chiudo in una busta gialla e la spedisco direttamente alla Tricostarc”. Ho già inviato diverse donazioni e sono contenta che alcuni colleghi del settore mi hanno chiamata per chiedere informazioni in merito. Spero – conclude Stefania- che molti altri parrucchieri decidano di contribuire a questa catena di solidarietà per far tornare a sorridere tante donne in difficoltà”. Una volta effettuato il taglio, all’interno della busta il donatore potrà inserire lo “smile” ovvero una piccola dedica che verrà consegnata alla persona che riceverà i suoi capelli, e il suo indirizzo e-mail (ben leggibile) in modo che la ricevente possa rispondervi se lo desidera e ringraziarvi per averle ridonato il sorriso.

Tricostrac fa sapere che i tempi di assegnazione dei capelli donati possono essere sia brevi che molto lunghi perchè dipendono dalla tipologia dei capelli della paziente per cui verranno utilizzati. Pertanto, dal momento della donazione, potrebbe passare un mese così come anni prima che vengano utilizzati. Il donatore verrà avvisato tramite posta elettronica nel momento in cui verrà realizzata una parrucca o una ricostruzione della chioma con i suoi capelli. Insomma, un gesto che per chi gode di buona salute costa poco ma che riempirà il cuore di chi lotta ogni giorno una battaglia importante anche dal punto di vista psicologico.

  Claudia Parrinello

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