Caso ex scuola Mokarta: solo la punta dell’iceberg del problema

Questa situazione va recuperata immediatamente dalla nuova Amministrazione.

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
23 Maggio 2023 18:26
Caso ex scuola Mokarta: solo la punta dell’iceberg del problema

La vicenda di un privato, Pietro Romito, che rivendicherebbe - non è chiaro se a nome proprio o dell’associazione di cui sarebbe responsabile – la proprietà, per usucapione, di un bene pubblico è molto grave e significativa di un sistema di colpevole disamministrazione che colpisce da tanti anni la città di Trapani.

Un bene immobile, quale l’ex scuola di Mokarta - è bene precisarlo -, può cambiare proprietario, per usucapione, dopo 20 anni di possesso ininterrotto, pacifico e pubblico di un immobile. In questo ampio periodo, da un lato, il proprietario – nel nostro caso il Comune – si deve essere disinteressato del bene e, al contrario, dall’altro lato, il possessore si è comportato come se ne fosse il proprietario anche, ad esempio, apportando migliorie senza il permesso del proprietario.

L’immobile di 4 vani più accessori è stato consegnato il 15 gennaio 1994 dall’allora sindaco Mario Buscaino con un semplice “verbale di consegna”, “nelle more della stipula del relativo contratto di locazione”. Stipula mai avvenuta.

Da allora sono passati ben più di vent’anni, quasi trenta anzi, e nessun sindaco e nessun dirigente o funzionario comunale sembra si sia mai interessato dell’immobile di Mokarta.

Nel maggio 2017, dopo aver acquisito dall’Ufficio Patrimonio del Comune di Trapani i “contratti” di una serie di immobili comunali concessi a privati a titolo gratuito, denunciai pubblicamente con un articolo sul mio blog “lo scandalo della gestione degli immobili di proprietà del Comune”. A luglio dello stesso anno, presentai pure un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Trapani e alla Corte dei Conti di Palermo.

In particolare, tra gli altri immobili citati nell’esposto-denuncia, c’era pure quello di Mokarta.

Denunciai la “mancanza di trasparenza” nell’assegnazione dei beni prevista invece dalla legge 241 del 1990; la mancata pubblicazione di queste informazioni sul sito web del Comune, come invece dovuto; il mancato rispetto dello stesso Regolamento comunale n. 89 del 2010 per l’utilizzazione dei beni di proprietà comunale che impone l’espletamento di procedure di evidenza pubblica per l’affidamento dei beni. Allegai il parere della Corte dei Conti del Veneto che prevedeva l’obbligo dell’individuazione di un canone.

La Procura tuttavia decise di archiviare l’esposto.

Al di la di come finirà la vicenda dell’ex Scuola elementare di Mokarta, c’è da segnalare che si tratta della sola punta dell’iceberg del problema: il Comune di Trapani, quando feci l’accesso agli atti, nel 2017 quindi, possedeva 271 immobili.

Diversi, molti, troppi, di questi immobili sono stati assegnati bonariamente nel tempo, senza bando, senza canone, in maniera discriminatoria rispetto a terzi quindi e, in definitiva, con un danno finanziario per le casse dell’ente, quindi per noi cittadini.

Questa situazione va recuperata immediatamente dalla nuova Amministrazione. Perché, altrimenti, saranno tanti gli altri immobili, che, nel tempo, il Comune di Trapani perderà per usucapione.

L’assegnazione dei beni del Comune agli “amici” meritevoli deve finire! Si devono seguire procedure di evidenza pubblica come prevede il Regolamento comunale e devono essere previsti dei canoni di locazione, come stabilisce il buon senso e la Corte dei Conti.

Altrimenti non stiamo più parlando di una gestione nell’interesse pubblico del Comune, ma di ben altro.

Natale Salvo

Comunicato stampa

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