Ormai da giorni non si parla d’altro: il prezzo della benzina è diventato insostenibile e ogni giorno aumenta sempre di più.
Una condizione assurda che, al contrario di quanto si pensi, è nata ancor prima della guerra in Ucraina: la principale causa, infatti, è dovuta all’aumento della domanda da parte del continente asiatico.
Alla situazione, poi, si uniscono le 18 accise che coincidono con 73 centesimi al litro: più della metà del costo del carburante, insomma, è destinato alle tasse – dovute a tutte le spese impreviste come la guerra di Abissinia, l’alluvione di Firenze o il terremoto del Belice –.
Già a gennaio del nuovo anno, secondo il MISE, gli italiani hanno pagato un rincaro di quasi quaranta centesimi al litro e Trapani chiaramente non è da meno.
Gli ultimi dati del Ministero dello Sviluppo Economico hanno infatti posizionato Trapani tra le province siciliane più care sul carburante – dopo Palermo e Messina –.
Secondo i dati del MISE, pubblicati appena due giorni fa, a Trapani il prezzo della benzina è diventato sempre più caro: ben 2.172 euro al litro.
Ma non si direbbe lo stesso per il gasolio. La provincia trapanese, infatti, è tra quelle che presenta al momento uno dei prezzi più bassi in Sicilia: con 2.166 al litro Trapani si posiziona al terzultimo posto dopo Catania e Messina.
