​Carabinieri. Scatta l’operazione “Alba”: 5 misure cautelari a Partanna

“Gravi indizi di associazione mafiosa, porto abusivo di armi, tentata estorsione e favoreggiamento”

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
07 Maggio 2025 10:33
​Carabinieri. Scatta l’operazione “Alba”: 5 misure cautelari a Partanna

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Trapani, supportati in fase esecutiva da personale dello Squadrone Eliportato “Cacciatori di Sicilia” e dei Comandi dell’Arma territorialmente competenti, hanno dato esecuzione questa mattina a una “ordinanza di applicazione di misura cautelare” emessa dal Tribunale di Palermo nei confronti cinque persone, indagate a vario titolo dei reati di associazione mafiosa, porto abusivo di armi, tentata estorsione e favoreggiamento personale.

L’operazione, denominata “Alba”, è scattata a Partanna a conclusione di indagini riguardanti la locale famiglia mafiosa. Per tre indagati è stata disposta la custodia cautelare in carcere, per altri due la misura dell’obbligo di dimora con prescrizione di presentazione alla polizia giudiziaria.

L’indagine, condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Trapani con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, avrebbe consentito di acquisire “gravi indizi circa la convergenza di illeciti interessi di esponenti di spicco della famiglia mafiosa di Partanna (mandamento di Castelvetrano) e imprenditori operanti nel settore edile e oleario, per il controllo sul territorio e delle locali attività imprenditoriali, mediante azioni consistite: nella turbativa della procedura concorsuale indetta dal Tribunale di Sciacca per l’acquisizione di un capannone industriale; in condizionamenti nell’aggiudicazione degli appalti pubblici in favore degli stessi indagati e di altri soggetti contigui al sodalizio mafioso; nell’assunzione di familiari in imprese olivicole locali, ricorrendo a forme di intimidazione nei confronti dei legali rappresentanti; in forme di imposizione, atti intimidatori e minacce per la risoluzione di controversie fra privati”.

Fra i destinatari della misura cautelare figura anche il sessantenne tratto in arresto il 16 gennaio 2023 quale “autista” di Matteo Messina Denaro, poiché si sarebbe reso responsabile di un tentativo di estorsione ai danni di un imprenditore nel settore oleario, allo scopo di garantire il sostegno economico all’ex latitante.

“È obbligo rilevare che gli odierni indagati – precisano i carabinieri in una nota diffusa dal Comando provinciale – sono, allo stato, solamente indiziati di reato, pur gravemente, e che la loro posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo la emissione di una sentenza passata in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di non colpevolezza”.

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