«Quanto accaduto non rappresenta la maggior parte di noi che, con serietà, consapevolezza e sacrificio cerchiamo di ripartire rispettando come sempre abbiamo fatto tutte le regole». È quanto si evince dalla lettera che l’Art – Associazione Ristoratori Trapanesi – ha scritto per discostarsi dagli assembramenti fuori dai locali, che nel weekend hanno fatto discutere. «Art – è scritto nel comunicato – ci tiene a precisare che tali comportamenti per fortuna non rappresentano che una minima parte del modus operandi dei professionisti del settore.
Fino ad oggi abbiamo fatto il possibile per cercare di adeguarci alle regole e non semplicemente imposte, ma perché da sempre ci siamo fatti carico di queste responsabilità: tutelare la salute di tutti e continuare a lavorare comunque». E se c’è chi non rispetta le regole – comportamento che potrebbe causare gravi conseguenze –, c’è anche chi ha rinunciato a diversi posti a sedere per garantire il distanziamento, chi ha tutelato i clienti e chi ha elaborato dei protocolli con l’Asp.
«Ciò che ci dispiace – continua l’associazione – è vedere che, ad un anno dall’anno di quest’incubo, ci sono colleghi che, nonostante tutto, sono disposti a rischiare di compromettere una situazione già alquanto delicata. E ci dispiace che le persone continuino ad assumere altrettanti comportamenti sbagliati». Una lettera di sfogo scritta dai ristoratori trapanesi, quelli che hanno rispettato sempre le regole, ma che si conclude con una riflessione. «A pagarne le conseguenze – conclude il comunicato – sono sempre i cittadini onesti e coscienziosi.
Ci domandiamo: ma se ognuno facesse la sua parte, non si eviterebbe tutto ciò? Se ognuno fosse un po’ più responsabile, forse finalmente non ci sarebbe questo continuo rimbalzo da un colore all’altro. Ognuno di noi deve rendersi conto che tutti, nel proprio ruolo, devono rispettare le regole. Solo così potremo tornare a vivere».
