Antonino Grammatico, al cous cous fest tra passione e tradizione

Lo chef sanvitese ha guidato la squadra italiana al Campionato del Mondo di cous cous arrivata seconda

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
03 Ottobre 2023 16:18
Antonino Grammatico, al cous cous fest tra passione e tradizione

A rappresentare l’Italia al campionato del mondo di cous cous andato in scena nel corso della 26esima edizione del festival dell’integrazione culturale è stato lo chef sanvitese, Antonino Grammatico, che lavora all’Hotel Ristorante "Oasi Da Paolo".

Per Grammatico, classe 1989, si è trattato di un’esperienza unica. «Sono stato onorato di guidare la squadra italiana al Campionato del Mondo di cous cous. E’ stata un’esperienza professionale di grande gusto e divertimento. Il Cous Cous fest è una vetrina molto importante per un cuoco. Con la mia squadra composta da validi colleghi, tra cui Benedetto Di Lorenzo, entrato in squadra dopo aver vinto il titolo italiano di cous cous, abbiamo presentato il “Terra Mare” , un cous cous a zero scarti fatto con la seppia e il gambero. Abbiamo fatto un brodo di seppia con la melana e tutti gli scarti, il mantello della seppia lo abbiamo reso tar-tar così da poter creare lisca di pesce e sfera e poi cotta a bassa temperatura.

La seppia è stata aromatizzata con sale allo youzu e polvere di capperi. Il gambero lo abbiamo servito crudo in tutta la sua originalità con olio e pepe timut. Successivamente abbiamo fatto una bisque di gambero con tanto profumo di limone. Abbiamo cercato di mettere nel piatto il nostro territorio partendo dalla tradizione. Un piatto giovane fresco e buono, un cous cous diverso con un impiatto singolare e di gusto»

Un piatto, il cous cous, a cui Grammatico è molto legato. «Ho imparato ad “incocciare” il cous cous da mia mamma. Ricordo i pranzi a casa dei nonni dove il pesce vivo non mancava mai anche in pieno inverno e con il brutto tempo. Tutti in famiglia insieme incocciavamo il cous cous, grandi e piccoli, come un gioco e questi ricordi me legano ancor di più a questo piatto che in questo territorio - grazie al “cous cous fest” - è diventato un simbolo di unione e di pace».

Oggi Paolo, dopo l’importante esperienza al cous cous fest ritorna nella sua cucina più ricco professionalmente e umanamente. «Dopo il cous cous fest ritorno al mio lavoro. Gestisco un ristorante con la mia famiglia ereditato dal nonno, “L’Oasi da Paolo”. Un posto in cui faccio con passione il cuoco e propongo una cucina del territorio tradizionale, fatta con materia prima di qualità e della nostra terra per offrire sempre un prodotto fresco ed espresso. Vedere i miei ospiti soddisfatti mi riempie il cuore. Passano gli anni- conclude-  ma la passione per il cibo e per la buona cucina non passeranno mai»

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