​Andrea Bulgarella, due interrogazioni parlamentari chiedono verità e giustizia

Iniziative per l’imprenditore trapanese “prosciolto dallo Stato ma colpito dal sistema”

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
14 Aprile 2025 12:31
​Andrea Bulgarella, due interrogazioni parlamentari chiedono verità e giustizia

Interrogazioni parlamentari indirizzate al Ministero dell'Interno e al Ministero dell’Economia e delle Finanze, chiedono "se siano ancora attive segnalazioni o provvedimenti che impediscono a Bulgarella di accedere ai servizi bancari e finanziari, nonostante sia stato prosciolto da ogni accusa”.

Le hanno presentate la senatrice Emma Pavanelli (Movimento 5 Stelle) e l’onorevole Davide Faraone (Italia Viva), riaccendendo i riflettori su una vicenda che, nonostante si sia conclusa con l'archiviazione di ogni accusa, continua a produrre effetti devastanti per l’imprenditore trapanese Andrea Bulgarella.

Le iniziative parlamentari sono state rese note dallo stesso imprenditore con un comunica stampa che tira le somme di quanto patito.

“La mia colpa? Aver denunciato. – scrive – Ho presentato oltre venti esposti, dal 1980 ad oggi. Eppure, nonostante il mio impegno e le archiviazioni che hanno confermato la mia innocenza, continuo a pagare un prezzo altissimo".

È un appello lucido e amaro quello dell’imprenditore trapanese: “Sono stato precursore, unitamente a un grande uomo delle istituzioni, il Prefetto Gianfranco Vitocolonna, nel denunciare un sistema corruttivo che coinvolgeva imprese del Nord e consorterie vicine alla mafia. Lo Stato latitò o arrivò troppo tardi. Soltanto un decennio dopo, agli inizi degli anni Novanta, quei temi emersero grazie all'azione di uomini come il Prefetto Mario Mori, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e altri magistrati diventati, purtroppo da morti, giustamente eroi civili”.

“Ho continuato – prosegue – a denunciare la latitanza delle Istituzioni nel contrastare la malagiustizia, i depistaggi, gli affari illeciti, gli appalti truccati, le infiltrazioni mafiose, le consorterie massoniche e la cricca delle banche. Purtroppo, tutte le mie denunce non hanno mai avuto seguito, anzi sono rimaste senza risposta. Di contro sono stato oggetto di indagini, grazie a servizi, collaborazioni e accuse infondate rese ad orologeria da parte di "pentiti bugiardi" e di "periti inattendibili" in rapporti di affari con la mafia all’interno della Procura del Tribunale di Trapani e con la complicità di alcuni sostituti Procuratori della Repubblica di Trapani e Firenze”.

Bulgarella continua, e ricorda: “Ho subito decine di attentati nei cantieri e davanti casa, tutti rigorosamente denunciati, eppure nessuno ha mai indagato seriamente”. Ora riaccendono i riflettori sulla vicenda le due interrogazioni parlamentari.

“Il mio processo non c'è mai stato perché le indagini erano state fondate sul nulla più assoluto, addirittura il Procuratore Generale della Corte di cassazione ha affermato che "l’ipotesi accusatoria appare talmente in contrasto con le emergenze procedimentali da non potere essere neanche ipotizzata in astratto”, con la conclusione che è la stessa Procura a chiedere I'archiviazione. Ma la mia condanna non è mai finita” afferma l’imprenditore.

Nel comunicato si continua a leggere che “Le banche gli hanno chiuso i conti, anche quelli attivi, revocato le linee di credito e i POS. II suo nome, pur senza alcuna condanna, continua a generare allerta nei sistemi interbancari. La legge lo ha assolto, ma il sistema no”.

“Nel 2022 Bulgarella è stato audito dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema bancario. Nulla è cambiato. Il 24 febbraio 2025, ha inviato un dettagliato memoriale a tutte le più alte cariche dello Stato: dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dai Ministri Nordio e Piantedosi ai vertici della Magistratura e ai Procuratori della Repubblica di Trapani, Caltanissetta e Milano. Una denuncia lucida e documentata, che parla di vuoti investigativi, depistaggi, collusioni tra mafia, politica, massoneria e una parte della magistratura”.

Oggi Bulgarella, uno dei leader in Italia nel settore dei recuperi e dei restauri conservativi di immobili di pregio, ha fondato con il suo patrimonio la Fondazione Andrea Bulgarella, “a tutela di chi, come me, è stato vittima di un potere opaco che non risponde mai. Non chiedo favori, né tanto meno il risarcimento dei danni subiti, chiedo giustizia, lo devo alla mia città, ai miei dipendenti e collaboratori. Il diritto alla verità non va in prescrizione. Se sei prosciolto, devi essere libero. Anche economicamente. La mia voce ha resistito al silenzio – conclude Bulgarella – e continuerà a farlo. Perché, se non mi ha ucciso la mafia, non ci riuscirà lo Stato. Ma il silenzio, quello sì, fa più male delle minacce”.

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