“Non scioperiamo per rivendicare aumenti salariali – affermano i segretari territoriali della Filctem Cgil Benedetto Petrusa, della Flaei Cisl Giuseppe Pantaleo e della Uiltec Uil Lorenzo Ponzo - siamo preoccupati per la direzione che sta prendendo l’Azienda. Enel potrà essere la protagonista nel nostro Paese per la transizione energetica e digitale, l’elettrificazione dei consumi ed i progetti previsti del Pnrr avranno un enorme impatto sui suoi ricavi se sarà capace di cogliere le sfide future tramite gli investimenti sugli asset e sulle persone. Purtroppo, però, quello che ci viene proposto è solo una mera razionalizzazione degli investimenti, soprattutto sull’occupazione.
L’azienda vuole esternalizzare attività elettriche affidandole alle imprese appaltatrici con possibili rischi di ricadute sulla sicurezza del lavoro ed un aumento degli incidenti da elettrocuzione, vuole modificare l’orario del lavoro per le realtà operative senza un adeguato piano di assunzioni, vuole ridurre lo smart working andando a peggiorare i tempi di vita di migliaia di lavoratrici e lavoratori.Enel vive grazie a una concessione e ha costi riconosciuti per le attività regolate. Vive in sostanza grazie alle bollette degli italiani e deve operare a favore del sistema paese, delle imprese, dei cittadini.”
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