“SiciliaSiCura”, come funziona il protocollo sanitario per affrontare la fase 3

Il documento è contenuto nell’ultima ordinanza emanata dal presidente della Regione Siciliana

Claudia
Claudia Parrinello
09 Giugno 2020 08:51
“SiciliaSiCura”, come funziona il protocollo sanitario per affrontare la fase 3

Superata la fase 2 dell’emergenza Coronavirus, la Sicilia entra ufficialmente nella Fase 3 cercando di non abbassare la guardia. Nonostante i dati forniti dalla curva epidemiologica risultino incoraggianti, il presidente Musumeci vuole tenere alta l’attenzione e preservare quanto di buono fatto fino ad oggi. L’economia ha bisogno di ripartire. Quasi tutte le attività hanno ripreso a lavorare, la stagione balneare è ufficialmente iniziata e proprio per questo è necessario tenere sotto controllo quanti arriveranno sull’isola.

Come? Attraverso un protocollo sanitario. Si chiama “SiciliaSiCura” ed è contenuto nell’ultima ordinanza emanata dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. Il documento, oltre all’applicazione digitale di assistenza sanitaria riservata a quanti arriveranno nell’Isola, non essendo né residenti o domiciliati, istituisce anche le Uscat (Unità sanitaria di continuità assistenziale turistica) e fornisce delle Linee guida per favorire la più ampia diffusione del Protocollo che sarà in vigore dall’otto giugno fino al prossimo 30 settembre.

I titolari delle società di gestione dei trasporti e di qualsiasi struttura ricettiva (anche a carattere extralberghiero) saranno chiamati a promuovere il sistema di registrazione sul sito siciliasicura.com. Come è noto, spetterà al dipartimento della Protezione Civile regionale coordinare, mediante il numero verde 800.458787, il call center per l’assistenza sui contenuti del protocollo “SiciliaSiCura”. In particolare, agli utenti verranno erogati servizi in lingua italiana e inglese, con informazioni di natura sanitaria per i gestori delle attività produttive, nonché quelle per i cittadini che si sono registrati.

Settimanalmente verrà redatto un report sull’andamento degli ingressi in Sicilia. Saranno le Uscat a occuparsi del monitoraggio, presa in carico e assistenza degli eventuali casi sospetti da Covid-19 fra i non residenti o domiciliati nell’Isola. In particolare, in caso di positività di un soggetto, si applicheranno i protocolli vigenti del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità. Nell’ordinanza è specificato inoltre che l’isolamento domiciliare conseguente all’accertamento della positività al contagio, ove non sia necessario il ricorso a cure ospedaliere, è organizzato dalla Regione Siciliana, senza oneri a carico dell’interessato.

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