“Palla in Rete”, la pallamano per favorire l’integrazione

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
06 Ottobre 2019 11:53
“Palla in Rete”, la pallamano per favorire l’integrazione

È iniziato venerdì mattina il primo allenamento, tra ragazzi normodotati e diversamente abili, nell'ambito del progetto «Palla in Rete» elaborato dall'associazione «Solidalmente», realizzato in partenariato con la società sportiva Handball e la scuola secondaria di primo grado «Antonino de Stefano» di Erice. Favorire l'integrazione tra ragazzi normodotati e diversamente abili attraverso uno sport che possa permettere di scoprire le potenzialità inespresse. Lo sport, in questo caso la pallamano, con i suoi valori di base e con la capacità di unire sempre, e mai dividere, al servizio dell'integrazione tra i ragazzi.

«Molteplici gli obiettivi del progetto – spiegano gli organizzatori –, tra i quali favorire il gioco di squadra dove disabili e non, giocano insieme, grazie al principio fondamentale dell’accettazione dell’altro, e dove l’attesa dell’altro è una regola. Un’iniziativa grazie alla quale si aiutano gli studenti a cogliere il senso, il valore e il piacere dell’aggregazione, la condivisione e la socializzazione tra alunni anche molto diversi fra loro nella mente e/o nel corpo». Destinatari del progetto di inclusione sono gli studenti del terzo anno della De Stefano, 20 studenti di cui 10 diversamente abili e 10 normodotati.

Le lezioni si svolgeranno fino al 17 Gennaio del 2020 con degli allenamenti settimanali che vedranno coinvolti i ragazzi della scuola media e le giocatrici di pallamano che militano nella serie A2. Ieri mattina si è svolto il primo allenamento. «Questo tipo di progetto che ha uno scopo sociale – spiega Michele Ingardia, presidente di Handaball – è un'occasione unica per favorire l'obiettivo di riportare lo sport all'interno degli istituti scolastici». Anna Maria Di Marzo, dirigente scolastico, della De Stefano spiega: «Nella nostra scuola i disabili vengono realmente integrati, e qui garantiamo un'integrazione reale.

Da noi i ragazzi si sentono partecipi della scuola. Questi ragazzi più degli altri hanno bisogno di stare con gli altri e socializzare. Mariella De Luca, presidente di Solidalmente, prosegue: «Lo sport è una forza, e la creazione di un gruppo è importante soprattutto per chi soffre. Con questo progetto miriamo a rafforzare l'inclusione e l'integrazione tra normodotati e diversamente abili». Il vice sindaco di Erice, Gian Rosario Simonte, conclude: «Un progetto che unisce sport e integrazione ha un valore assoluto, e la nostra amministrazione è sempre vicina a queste iniziative.

Il Comune porterà avanti anche un progetto di borse sportive. In 12 anni abbiamo investito quasi 15 milioni di euro per gli impianti sportivi di Erice». L’equipe a sostegno dell’iniziativa è composta dalla psicologa Giovanna Bonventre, dall'assistente sociale Mariella De Luca, dall'assistente all’autonomia e alla comunicazione Valeria Ferranti, e da Vincenzo Modica che si occuperà della preparazione atletica e fisica. L'equipe si occuperà del lavoro con i ragazzi e con le famiglie, e del supporto agli insegnanti.

Al termine del progetto sarà disputata una partita finale al «Pala Cardella». Vito Campo

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