La storia di un giovane ericino con la passione per la tessitura

Un’antica tradizione di famiglia da tramandare, ma la passione lo contraddistingue. Dal 2016 gestisce il suo laboratorio

18 Dicembre 2021 04:29
La storia di un giovane ericino con la passione per la tessitura

Resistere e combattere, questo è quello che viene in mente quando un ragazzo decide di rimanere in Sicilia, di non andar via, di non dare i propri frutti ad un’altra città. Essere controtendenza arricchisce la propria personalità ma anche l’economia di un posto, che giova di menti giovani votate al futuro. E di futuro sembra sempre essercene così poco in una Sicilia arretrata che sconta le pene di una unità d’Italia fatta per interessi economici più che ideologici. È il caso di Sergio La Sala, che ha deciso di restare ancorato ad Erice - la sua città natìa -, ma ha deciso di farlo sfruttando un’antica tradizione cittadina e familiare: la tessitura.

Come hai iniziato? “Ho sempre visto fare con molta curiosità, affascinato da questa antica arte e facendo tante domande – la tecnica già la conoscevo, sottolinea - ho iniziato con un telaio di mia zia. Adesso sono cinque anni che gestisco il mio negozio/laboratorio”. E’ stata anche una battaglia contro gli stereotipi che in genere non fanno altro che declassare una società locale. Sergio, in controtendenza invece, in una delle uscite ufficiali nel 2015, durante i mercatini di natale, ha portato il suo telaio in piazza.

“Non vi nascondo che il clamore c’è stato, un giovane di sesso maschile che lavora i tessuti con il telaio. Pregiudizi, null’altro perché anzi in altri Paesi è considerato un lavoro da uomo – spiega”. Una scelta difficile, di certo, quella di rimanere in un piccolo borgo, ma il fascino di Erice non ha eguali. “Vivere ad Erice non è una cosa naturale, è una scelta, bisogna scegliere, io ho scelto di vivere qui. Si vive in una dimensione diversa, non ci sono rumori, sono un amante della città.

Qui ho sempre fatto le estati, ma prima di aprire l'attività vivevo a Trapani”. Una scelta consapevole e, come sempre, quando la passione coincide con il proprio lavoro e con la città che si ama tutto diventa arte e poesia. Ed è proprio questo quello che ci lascia questo posto mentre ci stiamo allontanando, a intervista conclusa: la magia del tempo che si è fermato, un’isola che non c’è ma che sa vivere il presente.

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