Il grido d’allarme dei ristoratori trapanesi: «Vogliamo progetto serio per il futuro»

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
31 Gennaio 2021 16:55
Il grido d’allarme dei ristoratori trapanesi: «Vogliamo progetto serio per il futuro»

«Il Governo realizzi un piano serio e concreto per la ripartenza delle attività di ristorazione, con una riapertura imminente, con le giuste norme di sicurezza che abbiamo sempre seguito e rispettato». Toni accesi quella della Presidente di ART, Rosi Napoli che si fa portavoce, insieme a tutti i colleghi, di una situazione che mette ancor più a rischio la posizione delle rispettive attività di ristorazione. «Le curve dei contagi hanno dimostrato che non sono le attività di ristorazione a determinarne l'aumento.

Sembrerebbe un paradosso, ma se nei ristoranti vengono rispettate le regole, c'è meno probabilità di contagio che in altri luoghi, anche privati». Nel corso dei mesi questo settore trapanese si è dimostrato scrupolosamente osservante delle norme vigenti, condannando anche manifestazioni portate avanti nel resto d'Italia come #IoRestoAperto. Adesso però è arrivato il momento che venga fatto qualcosa a loro supporto, con una zona arancione ancora da vivere: «Noi vogliamo che ci venga garantito il diritto al lavoro e al mantenimento delle nostre attività e delle nostre famiglie - prosegue Napoli - Vogliamo maggiore certezza e concretezza.

Ci sono attività che tra poco non riusciranno più a riaprire se continua così». Di seguito il comunicato diffuso dall'Associazione Ristoratori Trapanesi: «Risuona come un eco, con la forza però di un uragano, da Nord a Sud, dal mare alle montagne: è il grido disperato di un intero comparto. Siamo tutti uniti, siamo tutti Ristoratori, siamo tutte persone che sono stanche di abbassare la testa e in silenzio accettare una situazione, che ci sta portando al collasso. Tutto quello che sta succedendo in questi giorni, tutte le proteste, le manifestazioni di piazza, portate avanti dai nostri colleghi, in diverse città d'Italia, sono l’inevitabile conseguenza di una situazione che non può più essere tollerata.

Qualcuno dice che il silenzio sia di chi si accontenta. Ma non è così. Il silenzio è stato, fino ad oggi, senso di responsabilità verso la comunità e di rispetto per la sofferenza di tanta gente. Ma quel silenzio adesso è sovrastato dalle voci di tutti noi, di chi non ci sta più. Perché nonostante la chiusura forzata dei ristoranti, i contagi sono cresciuti in modo esponenziale. Dimostrando che non siamo Noi il Problema! Adesso BASTA! È arrivato il momento che ci venga restituito ciò che ci appartiene di diritto: il nostro lavoro.

E non solo quello. Perché in questo lungo anno, oltre al lavoro, abbiamo perso tante altre cose: la serenità, la speranza, il coraggio. Ma non molliamo. Non lo faremo mai. Siamo pronti a lottare per farci ascoltare. Perché ci permettano di ricominciare a vivere. Perché ci accompagnino lungo la strada della ripartenza. Perché non continuino a giocare con il nostro futuro. GAME OVER! Il gioco è finito. Adesso VOGLIAMO certezze! Adesso VOGLIAMO un progetto serio per il futuro. Adesso rivogliamo i nostri diritti, il nostro lavoro, la nostra vita.

E di certo, non resteremo ancora qui, fermi, ad aspettare in silenzio».

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