Buona la prima, cala il sipario sulla Summer School città di Trapani

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
18 Luglio 2019 12:31
Buona la prima, cala il sipario sulla Summer School città di Trapani

Danza e promozione del territorio. Un connubio che ha portato all'ottima riuscita della prima edizione della Summer School Città di Trapani. Un percorso di studi che ha preso il via giovedì 11 luglio e si è concluso, con un elegante galà della danza, sabato sera in piazza municipio a Trapani. Una tre giorni di danza molti intensa che ha visto in città ballerini e coreografi di fama internazionale dare lezioni di classico, contemponraneo e d hip hop agli allievi, giunti per l’occasione da ogni parte d’Italia.

Le lezioni si sono svolte in tre diverse location: l'auditorium Sant'Agostino, la scuola spazio Danza e la palestra del liceo Scientifico di Trapani. L'iniziativa è stata fortemente voluta ed organizzata dal Monica Montanti, direttrice artistica della scuola Spazio Danza, con il patrocinio dall'amministrazione comunale guidata dal sindaco Tranchida che sabato sera, sul palco del gran galà insieme all'assessore D'alì, ha sottolineato come anche l'arte della danza e iniziative di questo genere possano contribuire alla promozione del territorio e vanno sostenute.

Un'esperienza che ha permesso ai ragazzi provenienti da realtà e scuole di danza diverse di confrontarsi, mettendo insieme le loro esperienze, uniti dalla cosa che li accomuna: la danza. Un'occasione per fare lezione con mestri del calibro di Cristina Amodio per la danza classica, Gustavo Oliveira, Alessandra Chirulli, Giacomo Todeschi e Pablo Girolami per il contenporaneo, Fabrizio Santi, Claudio Scafidi e Marika Veca per l'hip hop e Giulia D'Antoni, ex allieva di spazio danza, per la tecnica Graham. Sul palco allestito a piazza municipio, i ragazzi si sono esibiti in piccole coreografie preparate nel corso della summer school e poi, nella seconda parte della serata, le allieve di Spazio Danza hanno proposto un estratto dello spettacolo di fine anno della scuole, dal titolo "Codici a Barre", una riflessione su quanto lo sviluppo tecnologico abbia "travolto" le giovani generazioni, rendendole quasi delle "Generazioni compravendibili" definiti da un codice a barre che tutti uniforma e a tutti da un prezzo.

Un  sorta di denuncia verso questo conformismo che ci rende schiavi.     Claudia Parrinello

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