Appello di Papa Francesco per i pescatori sequestrati a Bengasi. Prossima settimana decisiva per la liberazione?

Redazione Prima Pagina Trapani
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18 Ottobre 2020 20:48
Appello di Papa Francesco per i pescatori sequestrati a Bengasi. Prossima settimana decisiva per la liberazione?

"Desidero rivolgere una parola di incoraggiamento e di sostegno ai pescatori fermati da più di un mese in Libia e ai loro familiari. Affidandosi a Maria Stella del mare mantengano viva la speranza di poter riabbracciare presto i loro cari”. Lo ha detto il Papa all’Angelus (vedi foto di copertina) facendo riferimento alla vicenda dei 18 pescatori (8 italiani, 6 tunisini, 2 indonesiani e 2 senegalese) ed i motopesca mazaresi "Antartide" e "Medinea" sequestrati a Bengasi. “Preghiamo in silenzio per i pescatori e per la Libia”, ha aggiunto Bergoglio.

"L'appello del Papa per i nostri figli sequestrati in Libia è stato molto importante. Un modo per fare sentire la nostra voce al mondo. Adesso speriamo solo che arrivi presto la telefonata dalla Farnesina con la quale ci confermano il rilascio dei nostri pescatori". La voce di Rosetta Ingargiola, madre di uno dei 18 pescatori mazaresi che si trovano da oltre 45 giorni in Libia, è incrinata dalla commozione. "Ogni giorno l’armatore chiama la Farnesina per sapere se ci sono novità, ma la risposta è sempre la stessa -ha aggiunto mamma Rosetta - Gli equipaggi dei pescherecci Medinea e Antartide stanno bene.

Adesso le parole del Papa ci hanno riscaldato il cuore e speriamo che possano arrivare anche ai libici così da potere farci riabbracciare i nostri cari". Fiducioso anche Marco Marrone, armatore del "Medinea": "Il messaggio del Papa ha rinforzato la nostra speranza - ha detto l’armatore - questa potrebbe essere la settimana giusta per riportare i nostri pescatori a casa. Tra di noi ci sono anche dei familiari di fede musulmana - ha concluso Marrone - che hanno apprezzato tantissimo le parole del Papa".

Secondo fonti, martedì i 18 pescatori saranno processati dalla procura militare libica con l’accusa di aver pescato a 38 miglia di distanza dalle coste libiche, nella Zee (zona economica esclusiva) che la Libia ha stabilito unilateralmente a 74 miglia. Le parole del Papa potrebbero essere decisive per evitare il processo ai pescatori facilitando le trattative informali per la liberazione dei 18 pescatori e dei due motopesca. Bisognerà capire il prezzo che il generale Khalifa Haftar intende far pagare all'Italia per la soluzione della lunga vicenda.

Francesco Mezzapelle

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