«Un grande lavoro è stato fatto dalla Regione Siciliana e dall’Assessore allo Sviluppo Rurale, Agricoltura e Pesca Toni Scilla, che ha costantemente dialogato con il senatore Francesco Battistoni, sottosegretario al Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali e con delega alla pesca, consentendo di limitare i danni per le aziende», ha dichiarato il responsabile AGCI Pesca Sicilia Giovanni Basciano. Ma vediamo in cosa consiste questo supporto, in base all'intesa raggiunta dai Ministri dell'Unione Europea proseguirà la riduzione dello sforzo di pesca (periodo di fermo) per il comparto dello strascico, che sarà del 6% invece che del 7,5% proposto dalla Commissione.
La percentuale potrebbe ulteriormente diminuire, dal 6 al 4%, se gli Stati adotteranno, su base volontaria, misure tecniche per favorire la selettività delle catture. «Ricordiamo che la proposta iniziale della Commissione Ue prevedeva una riduzione delle giornate di pesca annuali del settore dello strascico, il principale fornitore dei mercati ittici dei tre Paesi, l’istituzione e la riduzione di una quota di sforzo per i pescherecci con palangari, nonché il rafforzamento di varie altre misure tecniche e zone di restrizione della pesca.
Adesso le nostre imbarcazioni (che praticano la pesca a strascico), per il 2022, saranno chiamate a restare in porto solo fino a un massimo di 4 giorni in più rispetto al 2021», conclude Basciano. Insomma sembra davvero esserci un aiuto ad un comparto in difficoltà come pochi in questi mesi. L’obiettivo principale sarà quello di far ritornare la pesca al centro del Mediterraneo passando però per Bruxelles, il posto da cui far partire buone iniziative concrete.