Una triste notizia arriva dal mondo politico e storico del nostro paese. Nella giornata di oggi, in seguito a delle complicanze dovute al Covid-19, se ne va a 96 anni la staffetta partigiana Lidia Menapace. Già da giovanissima prende parte alla Resistenza come staffetta partigiana e nel dopoguerra si impegna nei movimenti cattolici. Nel 1964 diviene la prima donna eletta nel consiglio provinciale di Bolzano e anche la prima donna ad entrare nella giunta provinciale, come assessore per gli affari sociali e sanità.
Dal 2006 al 2008 viene eletta anche senatrice della Repubblica Italiana per la XV legislatura. La figura della senatrice Menapace è impressa nella memoria dei trapanesi perché 4 anni fa, esattamente nel 2016, venne invitata in città a raccontare agli studenti del Polo universitario e agli interessati nella Biblioteca Fardelliana i racconti di vita vissuti durante il periodo della seconda guerra mondiale e del dopoguerra. Anche l'ANPI di Trapani ha voluto ricordare la memoria della partigiana scomparsa: «Ha saputo resistere ai nazisti ed ai fascisti - dice il presidente dell'ANPI di Trapani Aldo Virzì - ha portato quella sua esperienza in giro per l’Italia facendosi amare: un faro della libertà.».
«Lidia Menapace - continua - staffetta partigiana, pacifista, non ce l’ha fatta : ha perso la sua ultima battaglia contro il Covid19. Il suo nome diventa un numero da aggiungere ai tanti morti di questo disumano virus». Continua nel dire che per l'ANPI Trapani è un dolore infinito perché gli stessi membri avevano avuto l’onore, insieme alle centinaia di studenti trapanesi, di conoscere questa donna e il suo racconto durante la vita partigiana. L’ANPI di Trapani, infine, inchina la sua bandiera nel ricordo della partigiana e si associa alle parole del Presidente nazionale Gianfranco Pagliarulo: «È un lutto per l'ANPI, è un lutto per il Paese.
Ciao Lidia, partigiana della democrazia, della pace, dell'uguaglianza, dei diritti delle donne, cioè dell'umanità. Resterai nella coscienza e nell'impegno di tutte e tutti noi». Simone Crapanzano