Vescovo Fragnelli, una messa in suffragio di Tusa

Redazione Prima Pagina Trapani
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18 Marzo 2019 15:59
Vescovo Fragnelli, una messa in suffragio di Tusa

«Un uomo dallo stile meditativo», questo ha affermato il vescovo di Trapani, Pietro Maria Fragnelli, durante l'omelia della messa in suffragio dell’archeologo Sebastiano Tusa vittima del disastro aereo in Etiopia. La messa, svoltasi nella Chiesa del Collegio, è stata concelebrata dal vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero amico ed estimatore di Tusa. Sebastiano Tusa è morto nel disastro aereo quella che ha colpito le 157 vittime dello schianto del Boeing a Bishoftu, in Etiopia, e i loro familiari.

Tusa, 66 anni, era partito da Addis Abeba ed era diretto a Nairobi, dove avrebbe dovuto prendere parte ad una conferenza internazionale organizzata dall'Unesco a Malindi. Durante l'omelia, monsignor Fragnelli, ha voluto condividere con i partecipanti il ricordo dell’abbadessa del monastero di clausura del «Sacro Cuore», madre Maria Daniela Rolleri, che era in contatto con l’assessore Tusa per alcuni adempimenti necessari al trasferimento delle monache nell’ex convento dei Cappuccini ad Erice: «La nostra esperienza con il prof.

Tusa è stata solo un frammento, la tragica evoluzione del suo percorso terreno ci ha fatto comprendere come davvero questo frammento raccogliesse tutto lo spessore della sua bella umanità di uomo di fede, di cultura e di politica: una persona profondamente buona, amabile e umile». Alla messa erano presenti il soprintendente Riccardo Guazzelli, il direttore del polo museale della provincia di Trapani Luigi Biondo, e i sindaci di Trapani e di Erice, Giacomo Tranchida e Daniela Toscano. «Ci siamo riuniti qui per rispondere ad un moto dell’anima – ha affermato Fragnelli –, ad un desiderio maturato tra me e il direttore dell’ufficio per i beni culturali e condiviso dai colleghi ed amici del caro Sebastiano.

Un saluto alla signora Valeria Li Vigni che sappiamo vicina a noi in questo momento di preghiera». Fragnelli ha ricordato lo stile meditativo di Tusa che, a suo dire, è il frutto di grandi direttrici: a passione di esploratore della Sicilia più antica, l’entusiasmo con cui generava relazioni dinamiche, etiche ed estetiche, la competente ricerca di una cittadinanza virtuosa nella Sicilia e nel mondo. «Trapani ha bisogno di accogliere questa eredità 'non provinciale' – ha concluso Fragnelli –, per sanare le sue ferite, per far fiorire le sue risorse migliori, per aprirsi con umiltà alla ricerca di un senso pieno, cristianamente ispirato, nella costruzione della città terrena.

Con lo sguardo alla cittadinanza nei cieli, di cui anche questa celebrazione nella splendida Chiesa dell’Immacolata è luminoso richiamo e anticipo». Vito Campo

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