Giochiamo con i like. Sembra che in politica contino molto. Qualche esempio. maggioranza ed opposizione in consiglio comunale o in altre autorevoli assise sono pronte al confronto. La minoranza c’è e si fa sentire. A volte però accade che un rappresentante della minoranza anziché un intervento faccia una sorta di comizio di molti minuti, parole su parole che stancano gli interlocutori ed allora l’opinione cambia, perché quel rappresentante non vuole o non sa fare sintesi: vuole soltanto mettersi in luce.
Per non dire delle promesse elettorali. Io candidato, come misuro se hanno suscitato interesse? Aspetta che controllo il numero di “like. Ma soprattutto: la mia persona piace? Aspetta che controllo il numero di “like”. Ma è un numero, appunto, non parole. È un numero che può significare tutto senza avere alcun senso. Eppure abbiamo visto come la forma – nella maggior parte dei casi – abbia superato il contenuto, per la serie “la forma ha surclassato l’essere”. E’ opinione di saggisti che se si commentano in continuazione iniziative e dichiarazioni per criticarle, si finisce con l’essere in maniera paradossale la loro cassa di risonanza.
Se però si ignora quello che fanno, si rischia di sembrare compiacenti. Chi sostiene una determinata posizione, la riterrà giusta e non riuscirà a capire perché parte dell’opinione pubblica la pensa in maniera diametralmente opposta. Lo stesso accade per un partito politico. Se un’idea è valida, vantaggiosa, moralmente accettabile, in una parola giusta, come mai gli elettori non sono d’accordo? Le motivazioni possono essere le più svariate, magari chi propone quelle idee non appare credibile, oppure il proprio messaggio non è stato espresso in maniera chiara e incisiva.
Recuperare credibilità (e non apparire per i “like”), comunicare in modo semplice e non semplicistico temi complessi, anticipare le questioni all’ordine del giorno per affrontarle prima degli altri sono solo alcune strategie per evitare che la propria comunicazione sia inefficace. Ciò che è certo è che trattare un determinato argomento richiamando in continuazione cosa dicono i propri avversari politici rischia di rivelarsi una sorta di trappola. Se non si è al governo, la direzione deve essere soltanto una: proporsi come alternativa e non con i “like”.
Salvatore Giacalone