Stupore e meraviglia. Sono stato questi i sentimenti di ogni trapanese nell'ormai lontano settembre del 2006 quando i trapanesi Vito e Salvatore Marino furono accusati di un pluriomicidio avvenuto a Brescia.
A perdere la vita furono Angelo Cottarelli, la moglie Marzenna e il figlio Luca.
Condannato, assolto, poi latitante a Tenerife e poi nuovamente condannato o assolto. Gli anni di processi con accusato Salvatore Marino sono tanti ma soprattutto pieni di incertezza. Perché, mentre il cugino Vito Marino è stato condannato in via definitiva e Dino Grosovin dovrà scontare vent'anni di carcere, qualche giorno fa Salvatore Marino - oggi cinquantenne - è stato assolto a Milano al decimo processo in appello.
Di quel pluriomicidio, quindi, nulla è più chiaro se non il movente. Dalle indagini, infatti, si scoprì che Angelo Cottarelli avrebbe fornito a Vito Marino delle fatture false per una maxi truffa ai danni dell'Unione Europea - su cui vi erano delle indagini in corso-.
Ma secondo Marino, Cottarelli gli avrebbe sottratto dei soldi e, recandosi nella sua abitazione, fu compiuta la strage.