​Omicidio Amatuzzo, dopo l’ergastolo anche la condanna per lesioni e maltrattamenti

Altro capitolo del femminicidio avvenuto la vigilia di Natale del 2022 a Marinella di Selinunte

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
13 Luglio 2025 12:37
​Omicidio Amatuzzo, dopo l’ergastolo anche la condanna per lesioni e maltrattamenti

Una condanna a 5 anni e sei mesi di reclusione, per i reati di lesioni e maltrattamenti, è stata inflitta a Ernesto Favara, già condannato alla pena dell’ergastolo per l’uccisione della moglie Maria Amatuzzo, avvenuta la vigilia di Natale del 2022 a Marinella di Selinunte.

La donna, ventinovenne, fu uccisa dal marito con 12 coltellate all’addome nella sua casa della località balneare.

Ernesto Favara, 63 anni all’epoca dei fatti), quando arrivarono i Carabinieri, allertati da un vicino per le urla della vittima, si trovava in stato confusionale e aveva ancora in mano il coltello. Al fratello, che conviveva con la coppia, l’uomo avrebbe detto “Mi ha fatto perdere le bambine”, riferendosi alle due gemelle della coppia, che da quasi un anno erano state affidate a una comunità alloggio. Arrestato, Favara è stato successivamente condannato in primo grado all’ergastolo, e la sentenza è stata confermata dalla II Sezione della Corte d’Assise d’Appello di Palermo presieduta da Angelo Pellino..

La relazione tra Maria Amatuzzo ed Ernesto Favara, iniziata circa cinque anni prima del femminicidio e sfociata in un matrimonio civile, era stata descritta dai vicini come burrascosa e caratterizzata da conflittualità. Entrambi avevano alle spalle precedenti matrimoni falliti e figli da relazioni precedenti.

Maria Amatuzzo fu vittima di ingiurie, vessazioni, minacce e aggressioni fisiche da parte del marito, culminate nel pomeriggio del 24 dicembre con l’assassinio nel garage della loro casa di Marinella di Selinunte, dopo che la donna aveva deciso di trasferirsi a casa del nuovo compagno Liborio Cammarata.

Venerdì 11 luglio, è arrivata la sentenza del Tribunale di Marsala, con la condanna di Favara alla pena di 5 anni e mezzo di reclusione per lesioni e maltrattamenti. Il dispositivo della sentenza è stato letto dal giudice Francesca Maniscalchi, alla Pm Ignazia Uttoveggio che aveva già sostenuto l’accusa nel processo di primo grado, alla difesa dell’imputato, e alle parti civili: i familiari di Maria Amatuzzo, rappresentati dagli avvocati Vito Daniele Cimiotta e Francesca Di Matteo, e le associazioni “Demetra” e “Casa di Venere”, rispettivamente rappresentate dalle avvocate Marilena Messina e Roberta Anselmi.

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