Alle 12 in punto, l’ex presidente della Bce si è presentato al Quirinale e dopo oltre un’ora di colloquio con il capo dello Stato Sergio Mattarella ha annunciato la sua decisione. Adesso si apriranno le consultazioni con i partiti e solo dopo dirà se ha sciolto la riserva oppure no. L’ex governatore della Banca d’Italia ha ricordato che l'ltalia a causa della pandemia sta vivendo un momento difficile e che servono risposte all’altezza della situazione. Di conseguenza si è augurato di trovare un’ampia maggioranza in parlamento.
"Ringrazio il presidente della Repubblica per la fiducia che mi ha voluto accordare conferendomi l'incarico per la formazione del nuovo governo. E' un momento difficile, il presidente ha ricordato la drammatica crisi sanitaria, con i suoi gravi effetti sulla vita delle persone, sull'economia, sulla società – è stata la premessa di Draghi -. La consapevolezza richiede risposte all'altezza della situazione. Ed è con questa speranza e con questo impegno che rispondo positivamente all'appello del presidente della Repubblica.
Vincere la pandemia, completare la campagna vaccinale, offrire risposte ai problemi quotidiani dei cittadini, rilanciare il Paese sono le sfide. Abbiamo a disposizione le risorse straordinarie dell'Unione europea, abbiamo l'opportunità di fare molto per il nostro Paese, con uno sguardo attento alle giovani generazioni e al rafforzamento della coesione sociale. Con grande rispetto - ha annunciato - mi rivolgerò innanzitutto al Parlamento, espressione della volontà popolare. Sono fiducioso che dal confronto con i partiti e i gruppi parlamentari e dal dialogo con le forze sociali emerga unità e con essa la capacità di dare una risposta responsabile e positiva all'appello del presidente della Repubblica”.
E l’attenzione nelle prossime ore sarà spostata tutta sui partiti. Si dovrà capire chi è veramente disponibile ad accogliere l’appello del presidente Mattarella di dare la fiducia a un governo “di alto profilo, che non debba identificarsi con alcuna formula politica”. Dal Pd è arrivato l’impegno del segretario Nicola Zingaretti ad appoggiare Draghi ma anche a trovare un’alleanza con il M5s e Leu. "Con l'incarico a Mario Draghi si apre una fase nuova che può portare il Paese fuori dall'incertezza creata da una crisi irresponsabile e assurda – ha spiegato -.
Siamo pronti a contribuire con le nostre idee a questa sfida per fermare la pandemia, per concludere la campagna vaccinale, per un nuovo modello di sviluppo basato sulla sostenibilità ambientale e sociale, sulla difesa e sul rilancio di una forte collocazione europeista dell'Italia, che in questi mesi abbiamo riconquistato”. Tuttavia, ha aggiunto, “non bisogna perdere la forza e le potenzialità di una alleanza con il Movimento Cinque Stelle e con Leu basata su proposte comuni sul futuro dell'Italia.
Per affrontare questi temi chiederemo nelle prossime ore un incontro con il Movimento 5 Stelle e Leu". Nel M5s si è fatto sentire Beppe Grillo, che ai suoi dice di restare compatti e leali a Giuseppe Conte e di dire no a un governo tecnico guidato da Mario Draghi. Tuttavia, nel Movimento sarebbero emerse le prime divisioni e alle 15 dovrebbe tenersi la riunione congiunta dei gruppi per tentare di stabilire una linea unitaria. Più convinta la posizione a favore di Draghi di Forza Italia e Italia viva, mentre il leader della Lega Matteo Salvini, pur ribadendo la volontà di tornare alle urne, come Fratelli d’Italia, precisa di non avere pregiudizi sull’ex governatore della Banca d’Italia.
Anche il centrodestra però starebbe cercando di arrivare ad una posizione comune. Non a caso, Salvini, in apertura del vertice in corso alla Camera con tutti i suoi alleati ha precisato: “Se siamo arrivati a questo punto, con Giuseppe Conte e il suo pessimo governo che non sono più a Palazzo Chigi, è merito del fatto che il centrodestra è rimasto compatto”. (Fonte Agenzia Nova)
